Con un importante ed innovativa sentenza del 27.12.2014 il Tribunale di Foggia in funzione del Giudice del Lavoro, ha autorizzato la somministrazione gratuita a carico dell' ASL di Foggia del multi trattamento conosciuto come Terapia di Bella. Nel dispositivo, viene ripercorsa la ‘battaglia’ scientifica che ha portato alla bocciatura della sperimentazione del metodo Di Bella nel 1998, ma viene precisato che “l’efficacia terapeutica di un farmaco e la sua insostituibilità può essere sempre provata nel caso concreto. Il fatto riguarda due donne madre e figlia, rispettivamente di 65 e 37 anni, che a pochi mesi di distanza luna dallaltra, avevano scoperto di avere un tumore al seno. La più giovane, dopo il fallimento delle chemioterapie, si è rivolta al figlio del medico modenese che ha iniziato a curarla. Dopo un anno e mezzo i risultati sono stati visibili e alla fine dellanno successivo le metastasi erano pressoché scomparse, lasciando solo una piccola cicatrice al fegato, così come hanno potuto constatare i medici dello Ieo di Milano che hanno dovuto prendere atto, nonostante le loro certezze, della nuova situazione. Entrambe si erano sottoposte alla cura con successo. Il magistrato del tribunale foggiano, con ampia e condivisibile motivazione ha rilevato che se nei casi specifici è provata lefficacia terapeutica e linsostituibilità della cura in questione a fronte della palliatività delle cure tradizionali poste a carico del Servizio Sanitarie, il MDB potrà, pertanto, risultare terapia farmaceutica da porsi a carico del SSN. Pertanto, la Asl di Foggia è stata condannata a rimborsare le spese sostenute dalle due pazienti perché, per il giudice, su di loro: “I farmaci associati alla cura con il metodo Di Bella si sono rivelati efficaci e insostituibili, essendo fallite le prescrizioni terapeutiche offerte dalla medicina ufficiale”. Inoltre una terapia farmacologica è indispensabile se è efficace ed è insostituibile se, per le particolari condizioni del soggetto, gli altri farmaci del prontuario dovessero risultare incompatibili o concretamente inefficaci”. La sentenza spazza via le obiezioni anche rispetto al giro daffari dei ritrovati relativi alla terapia messa a punto dallo scienziato modenese: “La cura Di Bella, ribadisce il magistrato, risponde al principio delleconomicità poiché i farmaci di questa terapia hanno un costo inferiore rispetto a quelli del circuito oncologico ufficiale”. Nella fattispecie, il giudice del lavoro ha, infatti, ritenuto documentata lefficacia dei farmaci e dellintera terapia producendo un miglioramento della patologia tumorale, mentre la terapia ufficialmente riconosciuta è risultata essere stata inefficacie. La novità, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, non è solo lannosa questione della libertà di cura ed il diritto allassistenza da parte dello Stato, ma soprattutto che il giudice del lavoro sia intervenuto a sancire il diritto al rimborso delle spese sinora sostenute dalla paziente che risultano integralmente poste a carico dellASL di Foggia. Lo Sportello dei Diritti, che ricordiamo è nato proprio a seguito delle battaglie di Carlo Madaro, non può non plaudere a decisioni del genere che vengono incontro agli ammalati restituendo speranza quando altre cure certificate non portano ad una guarigione o ad un miglioramento delle condizioni di vita e pertanto continuerà nellattività di assistenza di tutti i cittadini che vorranno intraprendere azioni giudiziarie in tal senso.

Per leggere l' articolom originale clicca qui