Alcune regioni continuano a boicottare la terapia dello scienziatosiciliano per la cura dei tumori (metodo Di Bella); e la politica non tieneconto dei bisognosi, dei malati, troppo spesso costretti a inutili ecostosi viaggi all’estero.

Metodo di Bella – Riprendendo una massima evangelica ‘la verità va gridata dai tetti‘, si, proprio così, poiché la macchina della disinformazione è sempre in agguato, e un certo modo di far politica è sempre pronta a mettersi contro, anche se si sbaglia.

 

In Italia, e nel modo, siamo assediati da una marea di santoni e guaritori, che tramite la rete è pronta a salvarti la vita. Leggiamo di cure ultra spettacolari, che fanno sparire il cancro, con semplici applicazioni di erbe o tramite manipolazioni manuali. Quella che fa più sorridere, e inorridire, riguarda la cura delle patologie oncologiche con il bicarbonato. Purtroppo, come riportato da una trasmissione televisiva, sembra che questo metodo abbia provocato un morto. Eppure, nei confronti di questi personaggi, che ancora compaiono in rete o per televisione, pronti a mietere nuove vittime, non si nota l’accanimento subito dal professor Di Bella, noto per il suo metodo per la cura delle patologie oncologiche.

 

A differenza di questi santoni e guaritori, i Di Bella possono mostrare risultati e pubblicazioni che confermano la regressione della malattia, se non la guarigione, in molti casi.
Quest’accanimento continua, com’è confermato dall’assessore alla sanità della Regione Emilia Romagna, secondo cui ‘dal 2010 nulla è cambiato‘.
Da parte dell’assessore, sembra che non ci sia stato alcun riconoscimento sulle nuove pubblicazioni, anche internazionali, edite negli ultimi anni dal centro oncologico del professor Giuseppe Di Bella. E poi, l’assessore dimentica il riconoscimento scientifico giunto dal professor Veronesi a proposito del metodo Di Bella.

A un ciarlatano non si offre la possibilità di pubblicare propri studi su riviste specializzate, come ‘International Journal of Gynecological Cancer‘, che ha riportato, nel 2011, un’importante relazione sull’applicazione del MDB nei carcinomi mammari, documento presentato al 17° International Meeting of the European Society of Gynecological Oncology (ESGO).

E’ evidente che per la politica ‘di parte‘, tutto ciò non conta nulla. A differenza dell’assessore regionale, l’ Ordine dei Medici di Bologna ha patrocinato il congressoEvidenze scientifiche non valorizzate in oncoterapia‘ organizzato dalla Fondazione Di Bella, e svoltosi il 9 giugno a Bologna. L’atteggiamento assunto dalla giunta regionale dell’Emilia Romagna è grave, poiché comporta ulteriori spese a danno di tanti cittadini che intendono curarsi col metodo Di Bella, costringendo tanti a rivolgersi al giudice per ottenere un decreto che sancisca la gratuità della terapia.

E poi, è sotto gli occhi di tutti che i Di Bella non intendevano arricchirsi grazie a questa terapia, o scalare l’olimpo della politica per poter assurgere a ministro di una sanità in coma nel nostro paese. La politica deve tener conto dei bisognosi, dei malati, troppo spesso costretti a inutili e costosi viaggi all’estero.
Il malato non ha alcun interesse a strumentalizzare la propria salute, è solo alla ricerca di certezze, di miglioramenti del proprio stato di salute.

A questo punto, diventa difficile capire l’atteggiamento di alcuni politici, e in particolare di qualche regione che continua a comportarsi in modo estremamente ostile nei confronti dei tanti cittadini che intendono avvalersi del metodo Di Bella.
Ci auguriamo che dopo Veronesi, scienziato di fama mondiale, anche il nostro Presidente della Repubblica accolga le istanze di migliaia di cittadini, confermando che la cura Di Bella è un diritto.

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