Ecco la storia di Rita che ha seguito la cura Di Bella sconfiggendo il cancro

DOTTOR DI BELLA

Questo è il caso della Signora Rita che mi ha sorpreso, perché è arrivata qua sicura, aveva già deciso lei.

RITA

Nel novembre 2005 mi ero già accorta io, nel senso che ero dimagrita e facendo la doccia, massaggiandomi mi sono accorta di una gobba nel seno, quindi già ho pensato a qualcosa certo di non normale, non positiva, ho fatto una visita dal ginecologo di routine e naturalmente si è accorto anche lui di questa cosa, per cui è seguita ecografia, mammografia e immediatamente con la mammografia è venuto fuori. Poi mi sono lasciata convincere perché i medici vanno di fretta, non Ti danno il tempo di metabolizzare, di pensare bene e perciò ho fatto anche la biopsia, cosa che avrei anche quella evitato, proprio perché il rischio infatti, ci ho messo un po’ più tempo per guarire dopo.

Per i miei studi precedenti conoscevo cosa erano le chemioterapie, le radioterapie e poi come donna non accettavo il fatto di continuare a vivere menomata senza la certezza del dopo, perché nessuno ti dava certezza del dopo. Non volevo assolutamente subire un intervento di menomazione e poi la chemioterapia che per forza dovevo farla: non era semplicemente menomarti, trovarti in quella situazione, perché con la chirurgia è vero si sono raggiunti tanti risultati, però non sono comunque definitivi, nel senso che poi qualcos’altro devi fare. Quindi andare incontro a una chemioterapia io non l’accettavo. Ero sicura e continuavo a dire: no, non faccio l’intervento, no sono sicura, sono uscita da qui, certo ho affrontato tutta la serie di medicine che ho dovuto comprare, quindi aggiungi disastri su disastri cose di questo tipo, però non mi sono posta il problema, ero fiduciosa, sapevo che avevo intrapreso la cura giusta.

DOTTOR DI BELLA

Ero abbastanza in apprensione perché c’erano già due lesioni sospette osteolitiche della teca cranica perché la mammella spesso dà metastasi ossee anche perché lei è sparita dalla circolazione per 8 mesi, non ho più saputo niente. È tornata dopo 8 mesi con un pacco di esami, ogni mese si faceva fare un’ecografia della mammella, un po’ per volta uno a uno sono spariti, sono sparite le lesioni della teca cranica, quando sono sparite completamente l’ecografista è stato molto perplesso non gli era mai successo. Le ha fatto fare una mammografia, negativa, le ha fatto fare una risonanza magnetica negativa e è venuta quando mi ha portato tutto.

RITA

Dopo 14 mesi non c’era più nulla, sto bene, faccio una vita normale, continuo a fare la vita normale ma l’ho sempre fatta la vita normale.

INTERVISTATRICE

Non sono mancata un solo giorno di lavoro, sono sempre andata, quanto è importante questo aspetto del metodo, della cura anche del metodo Di Bella che le chemio e le radio non ti permettono di fare?

RITA

Certo, perché se tu fai la chemio sei tutto il giorno o in ospedale o a casa, pensi sempre e comunque alla malattia. Il fatto di poter lavorare significa che almeno 8 ore tu non ci pensi e ti dà la carica per uscire, per non pensarci altre ore, ci puoi pensare la sera? Però se stai bene, se non hai nessun malessere come quando fai la chemio che magari hai delle nausee, piccole o grandi, non ha importanza però un po’ di malessere ce l’hai, è chiaro che se stai male pensi al peggio Ma se non stai male non pensi al peggio, quindi anche questo, secondo me, aiuta a combattere.

Quello che mi sento di dire agli altri, alle donne come nel mio caso, non abbiate paura di aspettare per poter prendere la vostra decisione che comunque deve essere libera, dovete scegliere ma non perché vi dicono di corsa, andiamo, è questo che dovete fare, dovete convincervi che quella è la scelta giusta per voi! Ma non perché dobbiamo sostituire il medico, assolutamente, ma perché dobbiamo sentirci dentro se veramente vogliamo fare quella cosa. Vivere con il cancro significa vivere con coscienza la vita, con consapevolezza, ti aiuta a essere più consapevole, ma d’altra parte se tu fai il conto di quanta gente ha il cancro oggi non lo si può fare. Però lo si deve vivere nella maniera giusta, perché tu ci devi convivere, lo diceva anche il Prof. Di Bella, il cancro non si sconfigge ma ci devi convivere, ma ci si convive in questa maniera stando bene, vivendo normali come tutte le altre persone non mi pare sia una grande difficoltà!

Per leggere l' articolo originale e i commenti clicca qui