Una favola contemporanea a lieto fine grazie al Metodo Di Bella

 

Quella che racconteremo oggi è la storia di un bambino e di una delle tante famiglie italiane che si trovano un giorno ad affrontare l’incubo di un tumore (per volere dei genitori e rispetto della riservatezza non verranno fatti i loro nomi). Quella che racconteremo è però differente dalle solite storie, perché riguarda un bambino di appena un mese. La lotta contro un male terribile il nostro piccolo eroe la sta vincendo ed è a lieto fine. E questa che seguirà è la prima “faccia” della vicenda. La seconda parte della testimonianza, che racconteremo nei prossimi giorni, è quella di una seconda lotta, che chiunque si trovi in uno stato che ama definirsi civile non immaginerebbe neppure lontanamente di dover affrontare, quella contro le istituzioni sanitarie e contro lo Stato.

Ma andiamo con ordine, ecco la vicenda del piccolo eroe:

Il bimbo aveva solo 1 mese quando, per problemi di dispnea, fu portato in ambulanza in un ospedale emiliano. Preoccupata per il riflesso biancastro nell’occhio destro, evidenziatosi in una fotografia, feci fare anche una visita oculistica e purtroppo gli fu diagnosticato un “Retinoblastoma Bilaterale!, un tumore maligno che colpisce la retina.

Al controllo del giorno seguente con l’ausilio dell’ecografia poterono vedere ancora meglio: purtroppo i tumori presenti erano quattro.

Ci indirizzarono ad un centro ospedaliero dove fecero ulteriori indagini, dagli esami del sangue di routine a quelli per la genetica, RMN (Risonanza Magnetica Nucleare), ecografia ecc…

Al primo incontro e controllo l’oncologa ci rassicurò dicendo che ce ne eravamo accorti in tempo e che per ora l’occhio più grave era salvo dal rischio dell’enucleazione (rimozione del bulbo oculare). Bisognava però iniziare subito la chemioterapia con Carboplatino, Vincristina e Etoposide.

Aveva solo un mese e mezzo di vita… quell’esserino così solare e pieno di vita..! Cominciò la chemio sistemica e purtroppo al primo ciclo quasi lo perdemmo. Gli effetti collaterali furono gravi: oltre al vomito, seguito da una forte disidratazione, soffrì di violenti dolori addominali causati da un blocco intestinale. Lo portai in ospedale e ci tennero ricoverati sotto osservazione una notte, tentando di dargli sollievo con flebo e supposte di antidolorifici, risultati peraltro inefficaci. Il giorno seguente decisero di trasferirlo in ambulanza nel centro di cui ho parlato (ben 3 ore di viaggio).

Arrivati al Policlinico lo rivoltarono come un calzino, facendo ogni sorta di esame e accertamento.. eseguirono 3 esami del sangue in un unico giorno, nonostante fossero stati fatti di recente, per passare poi ad eco-addome, radiografie, clisteri, eco-cardio ecc…. senza curarsi peraltro di alleviare i suoi dolori.

Il piccolo non mangiava quasi più e dimagriva di giorno in giorno…

Con amore e pazienza, messo in isolamento, si riprese e dopo oltre 10 giorni di angoscia e ansia, tornammo a casa.

A distanza di un mese venne praticato il secondo ciclo di chemio, con effetti collaterali fortunatamente più contenuti, ma sempre seguiti da vomito, dolori, inappetenza e malessere generale.

Dopo ogni chemio, dimesso dal centro, seguivano ricoveri in un altro ospedale perchè i valori ematici crollavano e doveva stare sotto osservazione in ambiente protetto…

I capelli cominciavano a cadere. Dopo il terzo quarto ciclo era completamente calvo, ogni pelo delle sopracciglia e le ciglia cadevano, e il suo visino impallidiva evidenziando a tal punto le vene in testa da assomigliare ad una cartina geografica.

In totale fece 6 cicli di chemio sistemica, concluse il protocollo. Risultato: al controllo oncologico di agosto 2012 (dopo il quinto ciclo di chemio) risultarono 3 nuovi tumori.

Uscii dalla sala operatoria distrutta, piangendo e singhiozzando chiesi spiegazioni ai pediatri oncologi, che mi dissero che poteva capitare. Io risposi che questo aveva senso, e che era evidente come questi nuovi tumori fossero più aggressivi e chemio resistenti…

Conclusi che questa terapia aveva una falla enorme, e che le cose non quadravano.

Finiti i cicli di chemio, continuarono i controlli oncologici ogni 15 giorni con narcosi e trattamenti di Crioterapia (Azoto Liquido) , molto dolorosa, o Laser.

La cosa struggente era che ogni volta che andavamo a fare il controllo oncologico emergevano sempre nuovi tumori a grappoli – anche 3 nuovi focolai alla volta – e recidive di precedenti che si pensava fossero stati eliminati.

Il piccolo era estremamente provato da tutte queste anestesie e l’occhio destro, quello più colpito e maggiormente trattato con Crioterapia (nota in calce) , faticava sempre più ogni volta a riprendersi.

Quando si fanno questi trattamenti purtroppo l’occhio si gonfia molto, e per evitare complicazioni con infezioni ecc. vanno applicati 2 colliri per 7 giorni 3 volte al giorno. Vi lascio immaginare il dolore e il tormento nell’applicare questi colliri, che bruciano tantissimo, in un occhio infiammato: anche solo il doverglielo spalancare per applicarglieli era motivo di pena e turbamento.

A febbraio 2013 il bimbo fece un controllo all’udito perché pareva non sentisse bene. Purtroppo fu confermato il disagio, nonché danno riportato quale effetto collaterale delle chemio.

Fu ripetuto il controllo dell’udito a maggio. Era notevolmente peggiorato, tanto da costringerci ad applicargli protesi acustiche ad entrambe le orecchie. Le chemio procuravano danni al bimbo a otto mesi di distanza!

Si affacciava ora il terrore che il tumore fosse divenuto resistente, dato che nonostante i continui tentativi coi trattamenti di Crioterapia non si avevano benefici. Più passavano i mesi e più c’era il rischio di dover ricominciare altri trattamenti… Le opzioni erano quelle di fare chemio per via intrarteriosa (salendo dalla vena femorale si arriva dentro l’occhio e si inietta direttamente il chemioterapico), oppure di applicare una placca radioattiva all’interno dell’occhio, cosa che comportava il forte pericolo che questa “mangiasse” i tessuti e l’ossatura adiacente. Altra opzione, somministrare il chemioterapico con iniezione sottocongiuntivale. Si profilava anche la drastica opzione di denucleare l’occhio, dato che – mi venne detto -se una cellula tumorale si fosse inoltrata, attraverso il nervo ottico, raggiungendo il cervello, non ci sarebbe stato più nulla da fare.

Era già da qualche mese che avevo iniziato a leggere, fare ricerche e documentarmi su ciò che aveva studiato e scoperto il Professor Luigi Di Bella. Passavo ore e ore a leggere e ascoltare i video delle interviste… Anche dei figli Giuseppe e Adolfo. Conclusi che il suo Metodo era l’unica risposta per porre fine al calvario di mio figlio.

Finalmente trovai il coraggio di prendere un appuntamento, un po’ impaurita dai costi della terapia e l’azzardo di andare contro corrente.

A fine giugno 2013 facemmo la prima visita dal Dottor Giuseppe Di Bella a Bologna. Ricordo ancora il colloquio, con le sue parole positive: si era mostrato fiducioso nel recupero dell’udito, e per quanto riguarda il Retinoblastoma si mostrò comunque abbastanza positivo. Così iniziammo subito la cura….

Non mancarono le difficoltà, visto che il piccolo aveva appena 16 mesi e somministrargli vitamine e farmaci non era sempre facile, per non parlare delle iniezioni serali da somministrare lentamente.

Dopo un mese e mezzo dall’inizio del Metodo Di Bella c’erano già sorprendenti risultati: la regressione dell’80% del tumore inutilmente trattato da diversi mesi con la Crioterapia

Nonostante però questo ottimo risultato, l’oncologa volle proseguire con la chemio sottocongiuntivale programmata, decisione presa per il chiaro fallimento dell’unico trattamento che si stava adottando, la Crioterapia. Però noi, fiduciosi della nuova cura (il MDB), non avevamo più dato la nostra autorizzazione a quel trattamento. Nonostante ciò, quel giorno il trattamento fu egualmente fatto!

I mesi passavano e la regressione, a causa di questa chemio era stata compromessa: continuavano ad emergere nuovi focolai, che spuntavano come funghi, molti dei quali nell’occhio più provato, il destro, e 3 nuovi nel sinistro.

Col MDB le cose migliorarono notevolmente, anche per l’udito. Difatti al controllo di fine dicembre, con immensa gioia, si verificò un notevole miglioramento e le protesi divennero superflue: nell’orecchio sinistro che risultava il più danneggiato, da 70db migliorò a 25db; nel destro, da 50db migliorò a 30db.

Chiamai subito al telefono il Dottor Di Bella sopraffatta dall’immensa felicità… Felice anche lui, mi disse che era merito dei retinoidi, che hanno un elevato potere anti degenerativo e neurotrofico sul neuro epitelio cocleare.

Ora, a 20 mesi dall’inizio della cura MDB, posso dire di aver fatto la scelta più giusta per mio figlio, che non solo ha potuto beneficiare di giovamenti e grandi miglioramenti all’udito, portati dai retinoidi, ma soprattutto da già 1 anno risulta “pulito” ai controlli oncologici. Di conseguenza si sono diradati anche i tempi dei controlli: mentre prima subiva la narcosi ogni 15 giorni, ora andiamo a farli ogni 2 mesi e non subisce più i dolorosissimi trattamenti di Crioterapia.

Voglio ringraziare di vero cuore la famiglia Di Bella: Luigi per essere stato un vero genio del secolo scorso, Giuseppe e Adolfo per aver portato avanti questa speranza di cura che funziona! Un particolare ringraziamento va a Giuseppe Di Bella per aver preso a cuore mio figlio molto piccolo e con una rara patologia pediatrica… Ogni volta che facevamo i controlli e questi per via dell’accanimento della malattia, andavano male… Lui modificava la cura e mi infondeva speranza e coraggio fiducioso che ce l’avremmo fatta e così è stato. Ora leggo nei suoi occhi la gioia e la felicità che prova nel vedere il piccolo star bene e non dover più subire quei trattamenti così dolorosi.

Voglio ringraziare anche gli Amministratori del gruppo su Facebook “Metodo Di Bella dal cancro si può guarire“, un vero e proprio gruppo di sostegno.

Ringrazio tutti di vero cuore per essermi stati accanto nei momenti di sconforto… per aver pianto e gioito assieme a me… Per aver adottato nei loro cuori il bimbo… Per aver pregato per lui.
Un grazie di cuore a tutti.


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