Quando funziona il Metodo Di Bella? È sostenuto e verbalizzato che la cura del professor Di Bella poteva dare risultati se applicata a pazienti in stato iniziale, non trattati precedentemente con chemio o radio. Allora com’è che dopo che esiste questo verbale hanno arruolato pazienti in condizioni addirittura opposte? Com’è? Lui non avrebbe potuto approvare consapevolmente questo, perché è il contrario e tutti sanno che la terapia non può essere fatta dopo radio e dopo chemio. Lo diciamo a tutti, è codificata nella terapia, c’è un libro sulla terapia, ci sono pubblicazioni sulla terapia, è un elemento base perché si sa benissimo: aumento delle mutazioni, intossicazione e declino dell’immunità.

La cura viene in generale usata alternativamente alla chemioterapia o viene combinata delle volte con la chemioterapia?

C’è un particolare importante: ora con la censura che c’è sul metodo, la quasi totalità della gente non è informata, per cui cosa fanno? Quando sono in condizioni critiche, in uno stadio avanzato non sanno più cosa fare, allora spuntano qua. Una stretta minoranza inizia la cura come terapia di prima linea ed è lì che noi vediamo che ci sono sicuramente dei risultati assolutamente diversi. Nonostante ciò in alcuni casi e voglio sottolineare questo concetto, alcuni casi, pochi casi, malgrado chemio e radio con la terapia, alcuni pazienti in condizioni critiche come le ultime sentenze che hanno dato, sono riuscite a avere benefici al punto tale da essere in assenza documentata di tumore.

Anche alcuni pazienti in condizioni critiche, all’ultimo stadio, sono stati recuperati, cioè sono guariti. I casi più suggestivi come sempre sono quelli dei bambini. Di qusti uno non aveva mai fatto niente né chemio e né radio, ed è un neuroblastoma, gli altri due avevano già fatto chemio e radio. Bambini piccolissimi, uno 15 mesi e l’altro 5 mesi, oggi uno ha 16 anni e l’altro ha 15 anni, questi sono guariti perfettamente. Oltretutto l’ultimo, il retinoblastoma di cui le ho parlato, ha fatto l’ultimo controllo oncologico neanche due settimane fa: il risultato di assenza di tumore è stabilizzato, è consolidato, il bambino ha uno sviluppo normalissimo, ha recuperato l’udito con i retinoidi della cura perché con vincristina era diventato sordo perché sono tossiche queste sostanze per i nervi. Ai genitori del bimbo che ha sviluppato il neuroblastoma a 9 mesi di età (8 centimetri di tumore) era stato proposto chemio e intervento con altissimo rischio ovviamente. Mio padre l’ha preso in cura il 13 dicembre 1998 e dopo un anno è guarito.

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