Ci siamo già occupati più volte su questo sito del Metodo di Bella (MDB), una terapia (per meglio dire una strategia) contro il cancro basata sull'assunzione di numerosi farmaci (melatonina, somatostatina, retinoidi, vitamine D e C, ecc...) che hanno l'obbiettivo di bloccare la crescita tumorale, le mutazioni delle cellule neoplastiche e il crollo delle difese immunitarie che purtroppo accompagna questo genere di malattie. Contro il Metodo Di Bella si è schierata la “scienza ufficiale” la quale, dopo una sperimentazione farlocca avvenuta nel 1998, lo ha dichiarato “inefficace”, bollando come quasi-ciarlatani i medici che ancora vi fanno ricorso. Il problema è che, nel frattempo, grazie al MDB, molti malati sono migliorati e qualcuno è addirittura guarito o, per usare un termine più scientifico, è in remissione di malattia da lungo tempo. Questo dato di fatto ogni tanto emerge su qualche organo di stampa, provocando la reazione stizzita del “luminare” di turno che si affanna a spiegare come le terapie di “provata efficacia” che offre la scienza ufficiale siano di gran lunga preferibili ad un metodo che “ufficialmente” non serve a nulla. Fino ad oggi però gli articoli apparsi sull'argomento erano il classico “uovo fuori dalla cavagna” ed erano pubblicati -con la sola eccezione di quelli della coraggiosa Gioia Locati che scrive sul Giornale- solo su organi di stampa di scarsissimo impatto mediatico. Creavano quindi ben poche preoccupazioni a quell'apparato medico-scientifico che vede il MDB con la stessa simpatia con cui noi vedremmo un serpente a sonagli nel nostro letto. I grandi mezzi di comunicazione si sono invece sempre attenuti alla strategia del silenzio, la più efficace quando si vuole occultare un fatto o un'idea.

Per una ragione che mi è incomprensibile, oggi questo muro di silenzio è stato rotto niente po pò di meno che dalla Stampa di Torino, che ha dedicato al Metodo Di Bella un'intera pagina, permettendosi di raccontare non poche verità scomode. Ovviamente la Stampa si è premurata di pubblicare anche la versione della scienza ufficiale rappresentata, in quest'occasione, da tal Marco Geddes da Filicaia. L' "esperto" ha assicurato che la sperimentazione ufficiale che ha bocciato la cura è stata corretta e scrupolosa. Lui lo sa bene, dice, perchè faceva parte della commissione scientifica voluta dall'allora ministro Rosy Bindi per vigilare proprio sullo svolgimento della sperimentazione. Il che è un po' come chiedere al comandante Schettino se la motonave Costa Concordia sia stata pilotata con sufficiente perizia.

L'articolo sulla Stampa ha ovviamente scatenato una violenta polemica. Il MDB è un nervo scoperto, uno di quegli argomenti sul quale sono tollerate solo prese di posizione rigidamente “politically correct” oppure il silenzio. Tra le varie reazioni all'articolo una delle più furiose è stata quella del Presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica, Carmine Pinto. Pinto ha dichiarato all'ANSA che “il MDB è assolutamente inconsistente a livello clinico e scientifico ma...non è l'unica cura spacciata per miracolosa ed in realtà inefficace” precisando ovviamente che “l'inconsistenza del metodo fu certificata dalla sperimentazione con ben 5 protocolli” ed aggiungendo inoltre che il MDB può dare problemi di tossicità (mentre è notorio che la chemioterapia è priva di qualunque effetto collaterale, anzi, ha un gradevole risultato euforizzante e ricostituente... NDR). Lascio la risposta a questo signore allo stesso dottor Giuseppe Di Bella: “Sulla massima banca dati ufficiale scientifica mondiale www.pubmed.gov digitando “Di Bella Giuseppe” sono reperibili 11 pubblicazioni su 742 casi, che hanno positivamente risposto al MDB , tra cui 20 casi di carcinomi mammari e 16 casi di tumori prostatici non operati, non chemio-radiotrattati, in remissione, curati solo col MDB. Per i risultati clinici ottenuti, oltre 18.000 tra pazienti, famigliari e sostenitori si sono associati in un gruppo facebook a sostegno del MDB. Sul sito ufficiale www.metododibella.org in prima pagina, nella sezione Sperimentazione sono documentate in 500 pg, verbali dei NAS e ministeriali e le varie cause, oltre alle 11 anomalie, che hanno destituito di ogni dignità scientifica e credibilità la sperimentazione del 1998. Nella sezione “In Evidenza” 18 pubblicazioni sulle banche dati mondiali del MDB, oltre a 8 congressi e relativi atti. Sono riportate 16 relazioni a congressi internazionali e oltre duecento pubblicazioni di quel Prof Di Bella che il comunicato AIOM ha gravemente e pubblicamente diffamato e offeso assimilandolo e associandolo a ciarlatani e cantastorie. (…).

Il Dottor Di Bella ha inoltre sfidato il Presidente di AIOM a dimostrare che lui o suo padre avrebbero, anche in una sola occasione, definito “miracoloso” il MDB. Io stesso sono testimone di questa circostanza perchè nel corso dei numerosi colloqui che ho avuto con il dottor Giuseppe Di Bella mi sono sempre stati rappresentati, assieme alle potenzialità, anche i limiti della terapia e mi è stato detto a chiare lettere che l'MDB, purtroppo, non può curare qualunque tipo di cancro a qualunque stadio si trovi.

E' presumibile che la polemica continuerà anche nei prossimi giorni perchè “qualcuno” o “qualcosa” non può consentire una rivalutazione del Metodo Di Bella ed è disposto ad impedirlo utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione.

Sorge quindi una domanda: perchè questa ostilità contro quella che, in fondo, è solo una proposta terapeutica contro il cancro? Perchè non permettere a chi vuole evitare cure dolorose e quasi sempre inutili (in pochi ormai osano negare il fallimento della chemioterapia) di ricorrere, in particolare quando non è possibile un intervento chirurgico, ad un metodo che è privo di effetti collaterali, con buona pace di Carmine Pinto, e vanta una percentuale di successi tale da ridare almeno un minimo di speranza a malati gravi ed ai loro famigliari?

In molti, in particolare sui siti “dibelliani”, rispondono puntando il dito sugli interessi economici. Il cancro è anche un business, dicono, perchè muove miliardi di dollari. Basta pensare che un singolo ciclo di chemioterapia può arrivare a costare oltre trentamila Euro e moltiplicare questa cifra per le milioni di persone che ogni anno nel mondo si ammalano di cancro per avere un'idea di quale fiume di quattrini sgorga dalle malattie neoplastiche. Tutto questo denaro finisce, praticamente per intero, nelle tasche delle grandi case farmaceutiche che, ovviamente, non hanno nessuna voglia di vedere decurtati i loro guadagni a causa di un metodo che potrebbe permettere a qualche paziente di evitare le forche caudine della chemioterapia. Questa spiegazione è sicuramente logica ed ha un fondamento, ma io ho il sospetto (per carità solo un sospetto) che vi sia dell'altro. Noi oggi viviamo in un mondo dove vi sono delle élite potenti e neppure più troppo occulte che non nascondono di avere come progetto una drastica riduzione della popolazione mondiale. Riduzione da ottenere con mezzi spietati come fame, guerra e malattie, perchè ne va della loro “felicità futura”. Il cancro è un loro potente alleato, si porta via milioni di persone ogni anno. Non sarebbe una seccatura se vi fosse una cura che invece di limitarsi a far muovere quattrini, avesse anche la potenzialità di guarire gli ammalati?

E intanto colui che è omicida fin dall'Inizio se la ride...

Mario Villani

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