Roma - Giuseppe Di Bella, figlio di Luigi, “padre” del contestato metodo per la cura dei tumori che porta il suo nome, ha replicato alle recenti affermazioni del presidente dell’Associazione italiana di Oncologia medica , Carmine Pinto: «Il presidente dell’Aiom ha detto che il metodo Di Bella è “assolutamente inconsistente a livello clinico e scientifico, ma non è l’unica cura spacciata per miracolosa e in realtà inefficace”. Chiediamo all’esimio presidente di dimostrare l’assenza di documentazione sul metodo e in quali circostanze il professor Luigi Di Bella o il sottoscritto avrebbero presentato il metodo come “cura miracolosa”».

Ancora, secondo Giuseppe Di Bella, «affermando che il metodo Di Bella è scientificamente e clinicamente inconsistente si nega l’esistenza di trials clinici, pubblicazioni, relazioni congressuali a conferma della scientificità ed efficacia clinica antitumorale del metodo».

Su questo punto, Di Bella ha citato:
- la relazione nel 2004 del professor Lucien Israel, «che ci ha onorati di accettare la presidenza della Fondazione Di Bella»;
- i dati presentati al 95esimo Congresso nazionale della Società italiana di Otorinolaringoiatria a Torino nel 2008;
- quelli del terzo Congresso mondiale di Oncologia di Singapore;
- e ricordato la possibilità di trovare 11 pubblicazioni su 742 casi «che hanno positivamente risposto al trattamento, tra cui 20 casi di carcinomi mammari e 16 casi di tumori prostatici non operati, non chemio-radiotrattati, in remissione, curati solo con il metodo Di Bella».

Per Giuseppe Di Bella, insomma, le dichiarazione del presidente dell’Aiom avrebbero «gravemente e pubblicamente diffamato e offeso» il padre Luigi.

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