La parola che ogni malato di tumore vuole sentirsi dire, “speranza”: e’ proprio questa che sembra ridare il “metodo Di Bella”, cura antitumorale ampiamente discussa negli anni scorsi, che oggi si riscopre punto di riferimento per molti pazienti in giro per l’Italia. A raccogliere alcune testimonianze, come quella di un avvocato di San Severo di Foggia che vissuto la guarigione piena della moglie, ha pensato il quotidiano La Stampa. La donna che era condannata da un tumore mammella “è tornata sana. Alla faccia di ciò che diceva la scienza ufficiale. E tutto grazie alla Cura Di Bella”. Così, a distanza di quasi quindici anni dalla fine della sperimentazione, questo metodo si rivela- così spiega l’avvocato Gianluca Ottaviano che oggi segue alcuni pazienti Stamina – “la seconda cura antitumorale del Paese”, dopo quella erogata dal servizio sanitario nazionale. Oggi la cura è stata ripresa da Giuseppe Di Bella, figlio del medico che alla fine degli Anni 90, riuscì ad ottenere la sperimentazione della sua terapia anticancro, dopo averla somministrata per anni nel suo studio di via Marconi, centro di Bologna. I numeri parlano chiaro nonostante gli esiti non sicuri al 100%, ma pur sempre una speranza in più: così si parla di due-tre mila persone curate, in pochi anni. I primi contatti col medico non si hanno via mail per via delle numerose richieste, solo telefonate. I casi sono i più disparati e di varie gravità: “Gente ormai al quarto stadio, quelli che già respirano il fiato della morte”dichiarano dallo studio di Bologna, dove Giuseppe Di Bella riceve i pazienti ascoltando i loro problemi e decidendo sull’eventuale applicazione della terapia. I farmaci sono quelli che utilizzava suo padre: somatostatina prima di tutto e poi ancora octreotide, vitamine (A, C, D, E) melatonina, calcio e molto altro ancora. “I risultati ci sono e ottimi”, dichiara l’avvocato Ottaviano al quotidiano La Stampa. “L’unico guaio è che la si deve pagare tutta di tasca propria. E non tutti possono permetterselo”. Ma, così come per Stamina, la magistratura si fa sentire e così i tribunali di Lecce, di Lucca e altri, hanno ordinato alle Asl di competenza di “pagare le cure ad alcuni malati”. C’è poi la questione economica, non di poco conto per le famiglie dei pazienti: quanto costa la cura? C’è chi parla di duemila euro al mese di medicinali, anche se i consulti con Giuseppe Di Bella sarebbero gratuiti. “Paghi la prima visita e poi basta, anche se lui ti vede e ti rivede decine di volte” dicono i pazienti. E se si chiede di far ripartire le sperimentazione a livello nazionale, Giuseppe Di Bella non ha dubbi:”Non ha senso” . Sono concordi con il medico anche i numerosi pazienti che ogni giorno si accalcano fuori lo studio bolognese in cerca di un’ultima speranza a cui aggrapparsi.

Francesca Ceccarelli

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