Sarà che è una terra fra le più belle al mondo, sarà che parte del nostro dna arriva da lì, da quell’incrocio di sapienza greca e genio italico. Sarà che è baciata dal sole e dal mare, ha la valle dei templi, gli agrumi, il gelato e pure il vento giovane delle novità. I moti che cambiarono il Paese, nel 1848, iniziarono in Sicilia esattamente da dove sono partiti i forconi di oggi.

Questo per dirvi che forse anche la rivoluzione che più ci interessa, quella per la libertà di cura, sta vedendo la luce in Sicilia. Giusto oggi il presidente Rosario Crocetta si è dichiarato apertamente pro Stamina. Ha giudicato “barbaro” l’atteggiamento del ministro Lorenzin e ha annunciato che “coinvolgerà l’assessore alla Salute Lucia Borsellino per sbloccare in Sicilia, regione autonoma, il metodo Stamina”.

Sabato scorso, invece, l’Accademia di Sicilia ha assegnato un premio alla memoria del professore Luigi Di Bella. Era nato a Linguaglossa, in provincia di Catania, lo scienziato che mise a punto l’omonimo metodo per la cura dei tumori. Lo stesso che il ministero giudicò inefficace nel 1998 con una sperimentazione-razzo (poco più di tre mesi e senza gruppo di controllo) e su malati al quarto stadio di malattia. La bocciatura non impedì alle persone con diagnosi di tumore di continuare a curarsi con il metodo dello scienziato di Linguaglossa. Come non smorzò la curiosità di alcuni ricercatori di approfondire le capacità anti-tumorali delle molecole dibelliane.

Allo Ieo di Milano sono in corso sperimentazioni con chemioterapia metronomica ( il primo a somministrare 50mg di ciclofosmamide al dì fu proprio Di Bella ), con fenretinide (derivato di sintesi dell’acido retinoico) nelle donne con tumore mammario e con vitamina D3 nei malati di melanoma.

Gli studi del premio Nobel Andrew Schally mostrano in lungo e in largo come la riduzione del GH e fattori di crescita correlati siano fondamentali nell’arginare le proliferazioni maligne, benchè nei protocolli ufficiali la somatostatina sia indicata solo “per i rari tumori neuroendocrini”. Le ricerche di Eugenio Muller hanno approfondito invece l’importanza degli anti-prolattinici.

I 600 lavori di Paolo Lissoni dedicati alla melatonina, regolatrice di tutte le ghiandole corporee, smentiscono pure l’uso commerciale della compressa che andrebbe bene solo “per il jet lag”.

Sono stati i figli di Luigi Di Bella, Giuseppe e Adolfo, a ricevere sabato a Palermo, il premio la Pigna D’argento. Onorificenza che l’associazione culturale nata nel 1997, ha assegnato, fra gli altri, anche a Papa Wojtyla, nella versione Pigna D’oro.

Il presidente dell’Accademia di Sicilia, Tony Marotta ha anche annunciato l’istituzione di uno speciale riconoscimento, intitolato a Luigi Di Bella, che verrà assegnato a ricercatori che si distingueranno nella ricerca scientifica.

Di Gioia Locati

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