LA SENTENZA Il Tribunale di Brindisi ha autorizzato il trattamento gratuito a una malata di cancro Giuseppe Di Bella: «Già 800 casi guariti col metodo di mio padre» ModenaQui ne ha parlato ieri: lo scorso 15 ottobre il giudice del lavoro di Brindisi ha dato via libera alla somministrazione gratuita della cura Di Bella a una paziente afflitta da un cancro inoperabile alla testa. La donna si era già sottoposta in passato a un ciclo al termine del quale, nel maggio scorso, il cancro sarebbe passato da «un glioma oncoplastico a grado intermedio » a «verosimilmente gliomatoso di basso grado».

Contattato dal nostro quotidiano, il dottor Giuseppe Di Bella, figlio del noto professore modenese, spiega come questa sentenza «vada ad accodarsi alle altre duemila già pronunciate dalla fine della speriment azione».

Sperimentazione che, ricordiamo, fu dichiarata inefficace dall’allora ministro della Sanità, Rosy Bind i. Che effetto fanno tutti quest i pronunciamenti che danno ragione all’efficacia della cura studiata e applicata da suo padre? «Dimostrano che la sperimentazione in Italia fu inaffidabile. Ci sono 800 casi pubblicati dalla banca dati scientifica mondiale ( www.pubmed.gov ) che parlano da soli. Parliamo di pazienti che trattati con la Di Bella hanno mostrato rispo ste superiori rispetto a lla tradizionale chemioterapia. Gli ultimi pubblicati sono 122 casi di tumore alla prostata e alla mammella che non hanno mai avuto bisogno di un’operazione. Se la sperimentazione fosse stata una cosa seria ci sarebbero 800 pazienti guariti? Anche una testata prestigiosa come la British Medical Journal ha smontato punto per punto la sperimentazione italiana». In questo scenario la ricerca della vostra fondazione continua ogni giorno e i pronunciamenti a favore fioccano di anno in anno.

«Recentemente anche a Bologna due malati di tumore avevano ricevuto l’ok dal giudice al trattamento gratuito in base alla documentazione clinica che certificava il fallime nto della terapia tradizionale. In seguito l’Asl ha fatto ricorso e le cure sono s tate ritirate. In tante altre città, però, questo ricorso non c’è stato e molti pazienti possono curarsi, al punto che la Regione Sicilia discuterà entro metà dicembre un progetto di legge per erogare gratuitamente il trattamento Di Bella».

Nonostante ciò, molte di queste informazioni non vengono riportate dalla stampa mainstream. «Siamo arrivati al punto che la banca scientifica mondiale avvalora la nostra cura, ma nessuno in Italia ne sa niente. Questi sono dati censurati dall’informazione.

Intanto, però, ci sono centinaia di persone che certificano il loro miglioramento grazie al trattamento». (vi.ma)