MODENA. Di nuovo i riflettori sul Policlinico, e ancora per una vicenda giudiziaria. Questa, però, nei termini e nelle proporzioni, è ben diversa dal caso Cardiologia e nasce internamente all’ospedale, per volere della direzione generale.

Ieri pomeriggio i Nas di Parma hanno messo sotto sequestro quattro uffici del Centro Oncologico Modenese, posti i sigilli a migliaia di documenti, armadi interi contenenti informazioni sulle specializzazioni: sigilli sono stati posti all’ufficio di ricerca clinica, a quello del registro tumori, a quello della dottoressa Maristella Del Grande, tutti al quarto piano del Com, oltre all’ufficio del professor Federico al terzo piano.

I militari si sono presentati su indicazione dei pm Pasquale Mazzei e Marco Nicolini nell’ambito di un’indagine a carico del professor Massimo Federico, il noto oncologo, fondatore del Com e presidente dell’associazione Angela Serra. A Federico è stato notificato un avviso di garanzia, ed è ora indagato per interruzione di servizio di pubblica utilità con l’aggravante dell’abuso d’ufficio. Ma cosa è successo al Policlinico in questi giorni tanto da far scattare un simile provvedimento?

Lo racconta lo stesso professor Federico: «La settimana scorsa, per tre giorni, fino a venerdì, alcuni delegati della direzione generale hanno cominciato ad ispezionare le nostre documentazioni sulle specializzazioni. Una sorta di indagine interna. Nulla da obiettare visti i tempi. Anzi una garanzia per chi lavora bene. Ho semplicemente chiesto, prima che venissero presi dei faldoni, di mostrarmi un documento della direzione generale che attestasse il loro comportamento. Chi me lo dice dove vanno a finire quei documenti? Così ci siamo lasciati venerdì scorso: ognuno per la sua strada in grande tranquillità e mai mi sarei aspettato che si arrivasse a questo».

Il professor Federico punta il dito sulla direzione del Policlinico: «Non si sono fatti sentire e sono arrivati a denunciarmi in Procura. Ma per cosa? Perché ho chiesto spiegazioni». Ieri è arrivata la notifica del provvedimento contestualmente a tutti i sequestri: «La direzione del Policlinico deve spiegare. Deve spiegare perché è arrivata a questo infangando la mia onorabilità, quella dei miei collaboratori, quella di tutti i cittadini che hanno fiducia nel Com».

Federico è furioso: «Quello che è successo oggi è un episodio che ha sconvolto la nostra vita professionale. Risultare destinatario di un procedimento penale e di un sequestro cautelativo di numerosi locali al Centro Oncologico, dove sono stati apposti i sigilli, compreso il mio studio, ha suscitato sorpresa e sconforto. Ho appreso dal verbale di perquisizione che tale iniziativa è stata presa dai Nas su indicazione della magistratura di Modena in seguito ad una denuncia della direzione generale del Policlinico per una ipotetico intralcio all'attività ispettiva voluta dall'azienda stessa nel campo delle sperimentazione cliniche. Ed avendo appreso di essere stato accusato per aver tentato di occultare un faldone contenente documentazioni relative a sperimentazioni cliniche ed essendo tutto completamente falso, chiedo fermamente che la direzione generale informi dettagliatamente l'opinione pubblica delle ragioni che l'hanno indotta a fare un esposto alla magistratura». Oggi Licia Petropulacos dovrà spiegare.

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