Il Weizmann Institute di Israele ha messo a punto un modello matematico per aiutare a calibrare la chemioterapia in modo tale da non debilitare troppo il sistema immunitario mettendo il paziente a rischio di infezione.

Il metodo è descritto sul Journal of Clinical Investigation. Il modello, ottenuto sulla base delle analisi del sangue di alcuni pazienti, suggerisce che la neutropenia, la condizione di basso numero di globuli bianchi, soprattutto neutrofili, necessari per le risposte immunitarie, non può essere misurata soltanto con il rapporto tra batteri e cellule, e neanche da un tetto che la conta di globuli bianchi deve superare.

Quando i neutrofili sono bassi, spiegano i ricercatori, il sistema immunitario entra in una situazione di instabilità: può essere facilmente distrutto con conseguenze drammatiche.

Oltre che dei fattori come il numero e il rapporto bisogna tener conto anche dell’efficacia dei neutrofili rimasti e della permeabilità dei tessuti alle infezioni, che possono aumentare a causa della terapia: “La ricerca suggerisce che per i pazienti è necessaria una valutazione periodica dei neutrofili e della carica batterica – concludono gli autori – che può ridurre morbidità e mortalità dovute alla chemioterapia”.

Toh, si muore per la chemioterapia! C’e qualcuno che sia stato avvisato? Qualche malato che abbia mai sottoscritto un consenso informato veritiero?

Toh, oggi arriva un… ‘modello matematico’, si vuole rimediare all’effetto collaterale più inverosimile, la medicina che invece di curarti t’ammazza.


Di Gioia Locati

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