Giovedì 14 luglio durante la trasmissione “Uno mattina estate” il presidente dell'Associazione italiana contro le leucemie, dott. Franco Mandelli ha attaccato il Metodo di Bella (ovviamente senza contraddittorio)
 

Francamente prima o poi me l'aspettavo. La partecipazione del dottor Giuseppe di Bella a due importanti convegni internazionali sui tumori ed i riconoscimenti che incominciano ad arrivare da numerosi paesi sull'efficacia del Metodo Di Bella nella cura di cancro e leucemie non potevano passare inosservati. In questi casi immediatamente la casta medica -per l'occasione alleata alle multinazionali farmaceutiche- si arrocca in difesa e partono le prime bordate. Dobbiamo renderci conto che il cancro non è solo una malattia gravissima, ma è anche il motore che muove immense masse di denaro. In altri termini se molti di cancro muoiono, altri ci vivono e ci vivono bene assai.

 

Ed è così che i telespettatori di una nota trasmissione di Rai Uno hanno potuto ascoltare un “esperto” di leucemie come il dottor Franco Mandelli fare alcune affermazioni assolutamente incredibili proprio sulla famiglia Di Bella e sulla cura anticancro studiata dal Professore.

 

Il tutto è partito dalla narrazione di una dolorosa vicenda. Una giovane signora, ammalata di linfoma non Hodgkin, si era avvalsa per la cura del metodo del dottor Hammer il quale sostiene l'origine psicologica delle malattie neoplastiche e propone una terapia basata solo su interventi volti a rimuovere veri o presunti blocchi emotivi. Poco dopo la signora era deceduta. Partendo da questa vicenda il dottor Mandelli si è scagliato -non senza una qualche ragione- “contro i delinquenti che per motivi economici erogano terapie non valide a caro prezzo”. E qui è avvenuto il fattaccio. Nel quadro fosco delle cure non ufficiali è stata infatti inserita la terapia di Bella, bollata con un categorico: “propinavano queste cosiddette terapie che, noi della commissione istituita siamo andati a fondo, non hanno mai dato alcun risultato e anche lì ho visto pazienti come Manuela morire perchè erano cascati nella rete Di Bella”. Non si è fermato qui lo scatenato dottor Mandelli perchè, riferendosi al dottor Giuseppe Di Bella, ha stigmatizzato il fatto che egli ancora oggi eserciti la professione in uno studio di Bologna. Quasi un invito a far cessare d'autorità la professione medica al figlio dello scopritore del metodo. Si tratta di una vera e propria diffamazione attuata secondo uno schema ben collaudato. Lo abbiamo già visto ampiamente utilizzato contro coloro, solo per fare un esempio, che contestano la versione ufficiale sull'abbattimento delle Torri Gemelle. Si analizzano alcune teorie folli, queste vengono facilmente demolite, e poi si fa di tutta l'erba un fascio mettendo insieme nella critica le confutate sciocchezze madornali con teorie e tesi di ben altra serietà e fondamento. E tutto si potrà dire del Metodo Di Bella fuorchè negargli delle basi razionali e scientifiche. In primo luogo perchè è l'unica terapia che prende in considerazione, tentando di porvi rimedio, tutti gli aspetti del tumore: la progressione neoplastica, le mutazioni delle cellule malate e la ridotta efficienza del nostro sistema immunitario. In secondo luogo perchè sull'efficacia antitumorale delle sostanze utilizzate (dalla melatonina alla vitamina C, dalla somatostatina alla soluzione di retinoidi...) esiste ormai una montagna di articoli sulle principali riviste mediche. Quindi o il dottor Mandelli non conosce questi articoli oppure sostiene la tesi che più sostanze aventi un'efficacia antitumorale se assunte contemporaneamente non servono più a nulla. Un assurdo scientifico anche per un profano come il sottoscritto.

 

Ma non voglio in questa sede entrare nel merito scientifico delle accuse rivolte contro il Metodo Di Bella. Invito i nostri lettori ad andarsi a leggere il sito www.metododibella.org dove potranno, tra l'altro, trovare un'ampia casistica di ammalati che, curati secondo i protocolli elaborati dal Professor Luigi Di Bella, o sono guariti o comunque hanno avuto un significativo prolungamento dell'iniziale aspettativa di vita. Potranno inoltre farsi un'idea delle modalità con cui è stata condotta la sperimentazione a cui fa riferimento l'esimio Mandelli e quindi valutare la sua attendibilità. Basti pensare che in taluni casi sono intervenuti persino i Carabinieri perchè ai malati sottoposti alla sperimentazione venivano propinati farmaci scaduti!

 

Lasciando quindi ad altra occasione ogni ulteriore considerazione di ordine scientifico, sento invece il dovere morale di prendere posizione sulle accuse alla famiglia Di Bella. Lo faccio per conoscenza diretta. Purtroppo nei mesi passati ho seguito le vicende di una persona a me cara ammalatasi di una terribile forma di tumore: un adenocarcinoma polmonare inoperabile perchè già sconfinato ai linfonodi ilari e mediastinici. Ho potuto conoscere così personalmente sia il dottor Giuseppe Di Bella sia alcuni dei luminari che vanno per la maggiore nel campo dell'oncologia ed ho fatto i confronti. Una visita davanti al dottor Di Bella durava ore, era caratterizzata da un'incredibile umanità oltre che competenza professionale e sovente finiva con l'essere gratuita perchè questo sant'uomo -evidentemente anche lui colpito dalla gravità del caso e dalla giovane età della paziente- non voleva essere pagato. Nel mondo dell'oncologia “ufficiale” le visite invece erano di norma brevi (qualcuna fulminea), per lo più inutili e sempre lautamente pagate. Anche al di fuori della visita il dottor Di Bella non ci ha mai abbandonato, rispondendo prontamente ad ogni nostra richiesta ed addirittura aiutandoci a risolvere alcuni problemi pratici della terapia. Terapia che ha dimostrato la sua efficacia anche in questo caso, praticamente triplicando le aspettative di vita della paziente anche se, purtroppo, non è riuscita a bloccare definitivamente la progressione della malattia. Per questo sono indignato per le parole del dottor Mandelli. Può avere l'opinione che crede della terapia Di Bella, ma non può permettersi di mettere due valenti medici e scienziati come il Professor Luigi Di Bella e suo figlio Giuseppe alla stregua di “delinquenti che per motivi economici erogano terapie non valide”. Ma si consoli la famiglia Di Bella, ho l'assoluta certezza che, prima o poi, il contributo dato dal Professore alla lotta al cancro verrà riconosciuto ed il suo nome non sarà più dimenticato. Esattamente il contrario di quello che, molto probabilmente, accadrà al dottor Mandelli...