Buonasera a tutti, seguo questo forum da alcuni mesi da quando mia madre si è trovata davanti a un problema di salute ovviamente serio, ma non sono qui per questo, anche se testimonio personalmente la mia convinzione assoluta nel MDB, e mia madre stessa è sulla mia lunghezza d'onda. Spero a fine corsa di poter testimoniare positivamente l'esito, ma testimonierò in ogni caso la grande realtà umana e professionale che ho incontrato in chi mi segue in questo terribile percorso di malattia.
Scrivo per un motivo specifico che riguarda ciò che ieri sera mi è successo e forse a qualcuno di voi che leggete pure, nel senso che mi sono imbattuto con il telecomando in mano, pronto a spegnere la TV, in un programma su Sky inerente lo stato attuale delle terapie anticancro nello specifico negli Stati Uniti.
Era oltre mezzanotte e il film documentario che stava iniziando durava circa 2 ore; che fare? preso dalla assoluta curiosità e ottimismo per ciò che mi aspettavo di vedere e condividere, mi sono seduto sul divano, preparato a qualcosa di interessante e utile per la mia esperienza di questi mesi a fianco di mia madre. Non voglio dilungarmi troppo, non serve, perchè l'esito di ciò che ho visto e a cui stento a credere parla di una realtà agghiacciante e priva di grandi speranze; ciò che ho visto è la storia di molte persone, alcune delle quali seguite da telecamere dalla diagnosi al decesso, le quali hanno fatto il percorso che il "protocollo" impone, esami, diagnosi, visite e colloqui, intervento chirurgico (non tutti), terapie, fallimento, terapie, fallimento, terapie sperimentali, fallimento, morte!
Questo ho visto, persone giovani esposte a terribili cicli di chemioterapie, radioterapie estreme, colloqui con oncologi impotenti e consapevoli, accettazione di terapie sperimentali, chemioterapie "mirate", farmaci "intelligenti", inibitori di proteine, un percorso di pericoloso annientamento in nome di una medicina che in malafede sottopone migliaia di persone a una linea di terapie devastante e priva di qualsiasi sensatezza etica. Interviste ad oncologi smarriti, che snocciolano statistiche agghiaccianti, 1.500.000 nuovi malati di cancro ogni anno, sopravvivenze medie di uno su dieci oltre i 4/5 anni, condito da condizioni di vita estremamente invalidanti. Ciò che ci è stato mostrato è il fallimento di ciò che noi cerchiamo nella medicina, cura e possibilmente guarigione; un oncologo citava il fatto che negli ultimi anni si possono sommare farmaci che garantiscono ciascuno 3 mesi di vita in più e quindi a cicli di farmaci diversi si può raggiungere una sopravvivenza fino a 2 anni in alcuni casi; tutto questo guardato come un estremo successo, vivere anche 3 mesi in più, anche in condizioni disastrose è un successo, ma per chi?!? Di che diavolo stiamo parlando? Poi intervistano un oncologo con vari decenni di carriera che sostiene che da allora ad oggi si sono fatti passi avanti enormi, perchè allora, agli albori, non si capiva nulla del cancro e più che altro si facevano danni ai pazienti più che benefici; bene, tutti i pazienti seguiti lungo la via crucis ripresa dalle telecamere è terminata con la morte dei pazienti, tumore al pancreas, tumore ai polmoni, leucemia, colon, ecc.....
Ho aspettato fino all'ultimo minuto del film per cercare l'ottimismo, la speranza di un messaggio positivo, di una luce davanti a noi; il documentario termina con le date di decesso degli ultimi due pazienti! Tutti conoscono il famoso ciclista americano sopravvissuto al cancro, il commento ufficiale: lui è un caso a parte, non si può prendere ad emblema, si creano false speranze, il cancro ai testicoli è il più sensibile alla chemio e lui ha avuto una risposta superiore alla media, per cui dimenticatelo.
Chiudo con un episodio che mi ha poi gelato il sangue nelle vene, una giovane paziente dopo essersi sottoposta a ogni tentativo di cure, cancro al pancreas inoperabile, a base di chemio e poi farmaci test, viene spedita a casa a morire, ma in piena lucidità e comunque legata ad un ultimo appiglio che è il miracolo, riceve l'assistenza domiciliare; il colloquio breve ha un epilogo non commentabile quando la responsabile chiede apertamente e direttamente alla sventurata cosa ha pensato per il funerale. Non serve che commenti il silenzio angosciante che seguito a questa più che inopportuna domanda diretta. Perchè scrivo tutto ciò? Perchè non trovo il senso di ciò che ho visto, non capisco il messaggio di sconfitta che passa indirettamente a chi guarda, non una parola su vie diverse dal protocollo, non un cenno sulla sola ipotesi di sperimentare altre strade, nulla, nulla, nulla. Scorreva un foglio con l'elenco delle persone che erano in attesa dell'esito di una biopsia, ciò che scorreva era la vita di tante persone giovani e non, bambini, quasi una sorta di lista di attesa per l'addio. Sono rimasto sul divano atterrito, ma perchè, mi chiedo, perchè non c'è spazio per la verità, in un certo senso ciò che ho visto è la verità più vera, medici che vanno in guerra con pistole ad acqua contro carri armati. Il cancro vince e il massimo possibile è portare, in barella e senza un alito di vitalità, persone a sopravvivere qualche mese o uno o due anni, per sentirmi dire in TV dal più famoso
oncologo italiano che siamo vicini alla sconfitta del cancro, certo alla sconfitta nostra da parte del cancro.
Chiudo, ringraziando Adolfo per lo spazio concessomi e augurando a tutti coloro che si trovano nelle condizioni di mia madre di poter lucidamente e serenamente fare la propria scelta, ma so che oggi non è possibile, perchè l'informazione non c'è ed io e mia madre ne siamo stati in passato vittime ed oggi ne paghiamo le conseguenze.Tantissimi complimenti a tutto lo Staff Di Bella per il supporto e la sensibilità sempre dimostrata. Grazie.