Questo metodo, chiamato dal suo stesso fondatore "Terapia Biologica dei Tumori", negli anni Settanta fu messo a punto dal Prof. Luigi Di Bella. 
Oggi, a continuare l’opera del noto Professore modenese con tanta dedizione, è il figlio, il Dr. Giuseppe Di Bella. Medico anch’egli, sebbene con specializzazione diversa, porta avanti il progetto del padre con il quale ha lavorato fianco a fianco tutta la vita, divenendo il suo più stretto e valido sostituto.
Solo l’amore per la ricerca della verità, può far sopportare ogni sorta di boicottaggio che dura da tanti anni, lottando con le Istituzioni, oltre che con i colleghi oppositori, e questo amore dal Dottor Giuseppe Di Bella traspare in maniera autentica.
Nel trattato Il Metodo Di Bella (MDB), e nella Relazione sul MDB inviata su richiesta del Consiglio Superiore dì Sanità, al Ministero della Salute, Giuseppe Di Bella afferma che l’oncologia, a fronte delle migliaia di pubblicazioni oggi reperibili a conferma della attività antiblastica (antitumorale) di ogni componente del MDB, e del reciproco potenziamento sinergico, non può eticamente e scientificamente giustificare l’ostinazione a fare del la chemioterapia il fulcro, l’asse portante della terapia del cancro, e a rifiutare un esame attento, profondo, e soprattutto non prevenuto delle basi scientifiche del MDB.
Dalla comparsa del MDB esistono due tipi di oncologia: una tradizionale citotossica-citoriduttiva, che con Lissoni possiamo definire cancerocentrica, che rivolge e concentra l’attenzione diagnostica e terapeutica sul tumore, per la quale il paziente è semplicemente il portatore occasionale del suo tumore. Il trattamento non può conseguentemente che essere la distruzione di quell’aggregato cellulare definito tumore, non delle cause che ne hanno consentito e prodotto l’insorgenza, la proliferazione e la potenziale ripresa. Questo limite riduttivo dell’oncologia tradizionale pertanto, non interviene sulle cause del sovvertimento dell'omeostasi antiblastica e sui suoi molteplici e complessi meccanismi differenzianti, citoregolatori, apoptotici, immunologici. Non preserva l’integrità delle membrane cellulari, nucleari, del citosol, del cariosol dai processi ossidativi, dai radicali liberi. Non contempla e ignora la necessità e la possibilita di intervenire sui potenziali di membrana cellulare e pertanto sui canali ionici e, conseguentemente, sulla dinamica dell’espressione e funzionalita recettoriale ingessate in una visione statica e cristallizzata, malgrado il dato acquisito di una continua modulazione di queste vitali e basilari strutture biologiche (vedi relazione del Prof. Di Bella al Congresso Internazionale di Amburgo sulla MLT (melatonina) del 27/8/98 "Cytocalasina B influence on megakaryocyte patch—clamp", e la Sua pubblicazione sul Medical Science 2002;8(12):BR527-531 "Melatonin effects on megakaryocyte membrane patch-clamp-outward K+Current"). La nuova oncologia biologica, fisiologica, del Prof Di Bella puo essere definita antropocentrica nel senso scientifico, filosofico, medico etico del termine. Considera e cura il portatore del tumore, non il tumore come entità estrapolata da un’inscindibile unità biologica e psicofisica secondo un pensiero scientificamente ed eticamente aberrante, frutto di una condizione culturale obsoleta spesso inconscia, che rallenta e ostacola l’accettazione di chiare evidenze scentifiche e il loro impiego clinico terapeutico. Il Metodo Di Bella, si propone la modulazione negativa o positiva di fattori endo o esoergonici (molecole provenienti dall’esterno e autoprodotte), considerando il tumore come la conseguenza cronica di questa atassia (mancanza di coordinazione biologica) quantitativa, nel momento in cui da episodica diventa costitutiva.
Non occorre andare molto lontano per trovare tali fattori. Basta ricordare la somatostatina, la somatotropina, la prolattina e, anche se di minore importanza, tanti ormoni e mediatori chimici come la Melatonina da una parte, e i numerosissimi esoergoni dall’altra, a partire dagli acidi retinoici, dai carotenoidi e dall’axeroftolo, fino ai tocoferoli.
Si tratta di molecole che con meccanismi diversi esercitano effetti spettacolari in quantità esigue.
L'essenza della sostanza viva sta nel suo continuo divenire causato da fenomeni intrinseci autoregolati, solo in parte condizionati o modificati dal mondo esterno. Di molti di questi endo ed esoergoni, sappiamo già tanto da poterli impiegare per utili fini, essendo più che sufficiente la sperimentazione già fatta, che ha valore di acquisizione scientifica definitiva.
Se il tumore è crescita, se la crescita è regolata da questi fattori, è ozioso chiedere un protocollo a conferma. Il MDB nasce da acquisizioni saldamente scientifiche, da verità cioè definitivamente acquisite dalla Scienza Ufficiale. Questi concetti sono così stati sinteticamente enunciati dal Prof Di Bella nel corso di una Sua relazione congressuale
«Si dimostra essenziale più che l'inattuabile e immaginaria uccisione di tutti gli elementi tumorali, la realizzazione di tutte le condizioni, note, possibili e non dannose entro determinati limiti, atte a ostacolare lo sviluppo (fino alla morte anche per apoptosi ), soprattutto attraverso l’intergioco fra i numerosi fattori di crescita. Tutto ciò senza rinunciare, eventualmente, ad un certo antineoplastico, probabilmente più attivo nel corso dell’attuazione del protocollo proposto». Un altro aspetto determinante della sua strategia terapeutica è stato così espresso dal Prof. Di Bella nello stesso convegno: «L'essenziale sta nell’attivare tutti gli inibitori dei noti fattori di crescita alle dosi, con tempestività e tempi opportuni. Il protocollo MDB è nato in quest'atmosfera, quella della vita e non dell’intossicazione e morte delle cellule, quale metodo che asseconda o esalta le reazioni vitali, senza ricercare con precisione statistica le dosi più opportune per uccidere. Il tumore è deviazione dalla vita normale, per cui occorre portare le reazioni deviate alla norma, attraverso l’esaltazione di tutti quei mezzi che la Fisiologia considera essenziali per la vita normale».
Dall’esame esteso e approfondito delle banche dati medico scientifiche, dei protocolli e delle statistiche oncologiche, si evidenzia una chiara e grave frattura tra dato scientifico e clinico-terapeutico, per la mancata valorizzazione di molecole antitumorali a bassa tossicità ed elevato potenziale antiblastico come la SST (somatostatina), la MLT (melatonina), ecc...
Questa carenza terapeutica, insieme all’elevato effetto mutageno, la grave tossicità, la depressione immunitaria — chemioindotte - spiega i gravi limiti delle attuali terapie mediche oncologiche, ferme, malgrado funambolismi statistici e mediatici trionfalismi, ad un 29% di sopravvivenza a 5 anni (M.A. Richards, D. Stockson e AA (BMJ 2000;320:895—898), non ottenuta dalla chemio, ma da chirurgia + radioterapia + chemio. Non è dato da alcuna statistica sui tumori estrapolare la sopravvivenza per la sola chemio, con cui il MDB si confronta.
Ciclo dopo ciclo, per l’elevato effetto mutageno dei chemioterapici, la selezione naturale agisce sulla variazione genetica conferendo un vantaggio evolutivo al fenotipo neoplastico.
Il continuo incremento di queste mutazioni chemioindotte sommato alla naturale attitudine mutagena del fenotipo neoplastico, conferisce ovviamente alla cellula tumorale un vantaggio in termini evolutivi e proliferativi, che viene trattenuto dalla selezione, producendo ceppi sempre più resistenti, fino alla refrattarietà, proliferativi, invasivi che colonizzano con cresente facilità un organismo sempre più debilitato dalla tossicità della chemio, che ne ha sovvertito strutture e funzioni vitali.
La logica conseguenza della selezione chemioindotta di cellule sempre più aggressive in un organismo sempre più debilitato non può che essere la frequente, anche se non ammessa, metastatizzazione diffusa e incontrollabile, che dopo periodi variabili segue i cicli chemioterapici.
Un tempo la cellula tumorale era definita come cellula mostruosa, indifferenziata e afinalistica. Oggi è invece noto che la caratteristica essenziale, per parlare di cellula maligna, è data dalla perdita della cosiddetta apoptosi, cioè la morte cellulare geneticamente programmata, tale per cui la cellula maligna, pur crescendo più lentamente di quella sana, avendo perso l’apoptosi, non conosce più la morte e si replica indefinitivamente.
Sia la melatonina, sia i retinoidi, che la Vitamina D, si sono rivelati in grado di reindurre l’apoptosi nella cellula maligna, rendendola pertanto anch’essa soggetta alla morte cellulare programmata.
La componente chemio-terapica (solo nei casi in cui è indicata), è data dall’impiego di dosi minimali, pertanto proapoptotiche e non citotossiche né mutagene (come ora si comincia ad usare nella terapia metronomica) con rapporto uno a cento rispetto ai protocolli chemioterapici. In particolare laciclofosfamide (CTX), sulla base del fatto che a dosi basse, esercita effetti anti-angiogenetici e stimolanti sull’immunità anti-neoplastica per una probabile maggiore attivazione dei linfociti T citotossici.
La domanda fondamentale da porsi è questa: come si può parlare di scientificità di una terapia?
Per parlare di scientificità, essa deve rispondere ai criteri codificati nella Medicina Basata sull’Evidenza (EBM) i quali in sintesi sono:
- riscontro nella letteratura scientifica
- esperienza clinica di uno o più medici sull’impiego di questa terapia.
Solo sulla somatostatina vi sono oltre 23.000 pubblicazioni che ne rimarcano l’effetto antitumorale.
I dati clinici ci dicono che nei tumori polmonari al 3° e 4° stadio, per esempio, c’è un aumento della sopravvivenza del 200-300%, rispetto alla terapia ortodossa con chemio, con un miglioramento anche della qualità della vita (Norsa A. Cancer Biotherapy febbraio 2006).
Nei linfomi non-Hodgking c’è un miglioramento della qualità di vita in tutti e una remissione totale nel 70%. Una stabilizzazione nel 10%. Il 20% dei pazienti che si perdono avevano già esaurito (Todisco M. Cancher Biotherapy N° 2-2001) tutti gli altri percorsi terapeutici, quindi già sottoposti precedentemente a dosi elevate di chemioterapia.
Tutti questi dati sono stati pubblicati sulle riviste internazionali.
Quindi il Metodo Di Bella risponde integralmente ai postulati richiesti dalla EBM.
Lo scorso anno è stata rinnovata al Consiglio Superiore di Sanità la riesamina del Metodo Di Bella, accettando di creare un comune tavolo di lavoro per concordare i criteri di verifica, sia della scientificità del metodo, la corretta sperimentazione e l’esame della documentazione clinica, comparazione del Metodo Di Bella con quello tradizionale oncologico nelle stesse forme tumorali allo stesso stadio.
Sulla precedente sperimentazione del 1998 ci sono forti dubbi, riconosciuti dallo stesso ex Ministro della Sanità, dovuti sia al tipo di pazienti scelti, che al tipo di preparazione farmacologia seguita.
Dice il Prof. Lissoni più volte chiamato a dare un suo parere sull’utilità della Terapia Di Bella:
«Alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, molte delle quali confermano le intuizioni del Prof. Di Bella, ponendoci nella posizione di assoluta neutralità, si può ritenere che il Metodo Di Bella sia meritevole di ulteriore sperimentazione e di una più corretta verifica scientifica». Certamente la vicenda Di Bella conferma quanto la libertà della Scienza sia pesantemente condizionata nella ricerca della verità da ingenti interessi economici, non solo, ma da una concezione dell’oncologia che persiste nel negare completamente la possibilità di ristabilire nell’ammalato di tumore una efficace risposta psiconeuroimmunologica anti-tumorale.


Tutti i dati scientifici che appaiono in questo articolo, sono tratti dalla documentazione fornita dal Dr. Di Bella durante il Convegno dello scorso Novembre a Milano. Il Prof. Lissoni ha contribuito alla sintesi di alcuni contenuti.
E' possibile visitare il sito ufficiale: 
www.metododibella.org

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I COMPONENTI DELLA TERAPIA BIOLOGICA DEI TUMORI

Il MDB si divide in modulo fisso e variabile, i principali componenti del primo sono: 
somatostatina SST (componente neuroendocrina) 
melatonina MLT (componente neuroendocrina) 
retinoidi (componente bio-terapica) 
Vit. E, C, D (componente bio-terapica) 
bromocriptina e/o cabergolina (agenti dopaminergici a lunga durata d’azione) 
dosi apoptotiche e non citolitiche di chemioterapici del tipo ciclofosfamide / o idrossiurea.

Vediamone brevemente la loro azione: 
Meccanismi sinergici dei componenti del MDB.
Azione 
- Antiangiogenica (MLT, SST, retinoidi, vit. D3, E, C, Bromocriptina e/o Cabergolina condroitinsolfato, [proteoglicani] 
- Antiproliferativa (MLT, SST bromocriptina, Cabergolina, retinoidi, Vit E D3,C) 
- Antimetastatica (MLT, SST, condroitinsolfato [proteoglicani e analoghi] retinoidi vit C, D3, E, omega 3) 
- Differenziante (MLT, retinoidi, Vit D3, Vit E, Vit C condroitinsolfato [proteoglicani e aminozuccheri] 
- Proapoptotica (MLT, SST, bromocriptina/cabergolina, retinoidi Vit E D3, C), 
- Antiossidante — Antiradicali Liberi (retinoidi , MLT, Vit D3, Vit E, Vit C) 
- Immunomodulante (MLT, retinoidi, Vit C, Vit D3, Vit E) 
- Omeostatica - Antiblastica (MLT, SST, bromocriptina/Cabergolina, condroitinsolfato [proteoglicani e analoghi] retinoidi, Vit C, Vit D3, Vit E, Omega 3) 
- Trofica (MLT, retinoidi, condroitinsolfato [proteoglicani e analoghi] Vit D3, Vit C, Vit E, Omega 3)

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GLOSSARIO

citosol: sostanza vivente all’interno della cellula 
cariosol: sostanza vivente contenuta nel nucleo cellulare 
citotossicocitolitico: sostanza chimica che esercita effetti tossici sulle cellule fino alla rottura (lisi) cellulare 
citoregolatori: agenti biologici o sintetici in grado di regolare il ciclo cellulare 
omeostasi Antiblastica: è il complesso dei meccanismi fisiologici messi in atto dall’organismo per contrastare l’insorgenza e la diffusione tumorale. 
atassia: mancanza di ordine ed equilibrio nella regolazione dei meccanismi biologici 
apoptotici - apoptosi: meccanismo fisiologico di morte cellulare progratumata. 
recettoriale: punto o sito di una parte della cellula contenente strutture attivabili da varie molecole (vitamine, fattori di crescita, ormoni etc.) 
esoergoni: molecole provenienti dal mondo esterno che in esigua quantità esercitano rilevanti effetti biologici 
endoergoni: molecole prodotte dal nostro organismo che in esigua quantità esercitano rilevanti effetti biologici 
fenotipo neoplastico: forma, struttura e funzione della cellula neo-plastica 
terapia inetronomica: realizza un concetto opposto alla terapia ciclica, che prevede somministrazione di farmaci alternati a periodi più o meno lunghi di sospensione. La terapia metronomica prevede la somministrazione continuativa di dosaggi contenuti rispetto a quelli somministrati nei cicli e protocolli della chemioterapia. 
Proapoptotica: sostanza che favorisce o induce rapoptosi (vedi apoptosi - morte cellulare programmata). 
Antiangiogenica: sostanza che impedisce un passaggio essenziale della proliferazione e metastatizzazione tumorale, consistente nella formazione di una rete vascolare che consente l’apporto di sostanze nutritive alla cellula tumorale e l’allontanamento dei rifiuti prodotti dal metabolismo delle cellule neo- plastiche. Senza angiogenesi nessun tipo di tumore può crescere localmente o diffondersi a distanza.