Il professor Peter Fedor Freybergh, ricercatore di fama internazionale, un'autorità nel campo della psiconeuroendocrinologia e della pisichiatria infantile e adolescenziale presso le università di Salisburgo e di Praga, dalla Svezia, dove risiede, si è recato nel laboratorio del professor Luigi Di Bella illustre docente di fisiologia, ricercatore e medico sempre disponibile gratuitamente per i pazienti, mancato tre anni fa.
La visita è avvenuta in occasione della pubblicazione di un importante lavoro scientifico. Il professor Freybergh è infatti l’editore della rivista che ha curato la pubblicazione e condivide gli indirizzi del fisiologo sulla azione della melatonina e, in particolare, sul suo utilizzo nelle terapie, anche preventive, nelle emopatie e nei tumori. Il figlio dello scienziato, dottor Adolfo Di Bella, ha mostrato al professor Freybergh l’ambulatorio e le strumentazioni di laboratorio, al piano superiore della residenza del prof. Di Bella, mentre il dottor Gualano, dal 1975 collaboratore strettissimo del professor Di Bella, ha illustrato particolari sulle ultime ricerche compiute sotto la guida del professore, fino allo studio delle citocalasine.
Successivamente Freybergh ha visitato, a Bologna, la sede della Sibor (Società medico-scientifica impegnata nella diffusione e nell’affermazione del Metodo Di Bella tramite pubblicazioni scientifiche e casistica clinica), presieduta dal dottor Giuseppe Di Bella con il quale si è accordato per una serie di collaborazioni scientifiche. Il lavoro in questione è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale NeuroEndocrinology Letters. L’articolo "Aspetti chiave nella Fisiologia della Melatonina: trent’anni di ricerche", che racchiude le più importanti acquisizioni scientifiche sulla melatonina fatte del professor Luigi Di Bella, è stato curato dal dottor Luciano Gualano, che tuttora presta la propria opera presso il Laboratorio privato di Fisiologia che appartenne al prof. Di Bella. Attualmente è impegnato nell’esame e nell’archiviazione di una copiosissima documentazione scientifica e clinica con l’aiuto di volontari dell’associazione Aian di Modena.