L'Ulss 1 dovrà pagare la cura di Bella ad un paziente bellunese. Lo ha stabilito il giudice del Lavoro del tribunale di Belluno che ha accolto la richiesta partita da A.F, residente in città, affetto dal 2005 dal patologia neoplastica polmonare. La sentenza è arrivata il 16 agosto, ma la notizia si è saputa soltanto nei giorni scorsi. In pratica l'azienda sanitaria bellunese dovrà assicurare i farmaci che costituiscono parte integrante della cura, o fornendoli direttamente o rimborsando i costi alla famiglia del malato, ovviamente dietro presentazione dei giustificativi di spesa. La sentenza è firmata dal giudice Valle ed è già stata trasmessa all'Ulss 1. Una vittoria per il paziente bellunese e per la sua famiglia, soprattutto per la moglie che ha condotto una vera e propria battaglia per farsi riconoscere la cura con il metodo dibelliano. Il tumore dell'uomo era andato aggravandosi sempre più, tanto che i sanitari gli avevano pronosticato pochissimi mesi di vita. Fu allora che, in preda alla disperazione, A.F. si sottopose, su suggerimento del medico bellunese Andrea Dall'O', al trattamento messo a punto dal medico modenese a base di somatostatina ed altri componenti in cocktail tra loro. La cura ebbe un effetto positivo, tanto che lo stesso medico curante riscontrò un considerevole miglioramento. Unico problema, non secondario, i costi dei medicinali: circa 1000 euro al mese che la famiglia di A.F. non poteva permettersi. Farmaci che il paziente si procura fuori Belluno: la somatostatina arriva da Monaco di Baviera, i retinoidi da Bologna. La moglie aveva cercato in tutti i modi di farsi riconoscere i costi della cura: dopo aver chiesto all'Uls di farsi carico del problema e non avendo ottenuto risposta, aveva interpellato numerosi politici locali e nazionali, arrivando a scomodare l'ex ministro alla salute Francesco Storace e l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ci è però voluto il passaggio a Palazzo di giustizia per ottenere un risultato apprezzabile. Con l'aiuto del dottor Dall'O' e la tutela dell'avvocato Nicoletta Zannin, il tribunale di Belluno ha stabilito che il trattamento farmacologico Di Bella ha dato una buona risposta e che farmaci sono indispensabili ed insostituibili per contrastare la patologia. Quindi, accogliendo la richiesta del paziente, ha ordinato all'Ulss 1 di erogare in modo gratuito i farmaci prescritti dal medico curante per proseguire la terapia Di Bella o corrispondere le spese sostenute per il loro acquisto. «Giustizia è fatta - commenta Andrea Dall'O', che in provincia di Belluno segue altri malati oncologici con il metodo dibelliano - in altre regioni italiane, come Sicilia, Lazio, Toscana ed Emilia Romagna, ma anche nella vicina provincia di Trento, questi farmaci, ove ne venga riconosciuta l'efficacia, vengono erogati gratuitamente. Sarebbe ora che anche il Veneto si adeguasse».