Nel mese di luglio ricorre l’anniversario della scomparsa di questo scienziato e medico illustre, che molti ricordano per il metodo di cura che porta il suo nome.
Si premette che non è assolutamente nostra intenzione addentrarci nelle polemiche che hanno caratterizzato, spesso a sproposito, gli ultimi anni di vita dello scienziato.
Nostro intendimento, invece, è quello di cogliere i tratti del carattere che ci svela la sua firma, per consentire a chi ci legge di conoscere un po’ meglio un nostro insigne concittadino.

La firma in verifica fu rilasciata sulla copertina del libro di Vincenzo Brancatisano "Un po’ di verità sulla terapia Di Bella". La sottoscrizione fu apposta dal Professor Di Bella al termine di una conferenza, nella quale espose in modo chiaro ed appassionato i principi su cui si basava la sua cura; essa fu rilasciata con una penna biro di media qualità ad inchiostro nero.
La scelta di un mezzo scrittorio non particolarmente ricercato dimostra che l’Autore era interessato alle cose più essenziali (come apporre la propria firma) piuttosto che soffermarsi sugli elementi di contorno (come la scelta della penna usata).
La posizione del foglio nella quale il Prof. Di Bella appose la propria firma (estremo angolo superiore destro) esaminata alla luce delle leggi grafiche di Pulver sul simbolismo spaziale, indica tensione verso le idee elevate (simboleggiate, nella parte alta e destra dello spazio grafico).
La firma ci rivela un carattere curioso e sensibile, notevolmente portato per la conoscenza e la ricerca ed interessato a ciò che riguarda l’Uomo (inteso come
genere umano).
L’Autore manifesta un carattere introverso e riservato, ma curioso e dalla forte plasticità mentale.

Incline al dialogo ed al confronto ed ostile all’imposizione del proprio pensiero, la scrittura rivela un temperamento dotato di capacità di sentire in modo empatico e di comunicare il proprio pensiero con chiarezza. Sotto l’aspetto cognitivo, la firma indica che lo Scrivente è in grado di apprendere rapidamente i concetti (grazie anche a doti intuitive notevoli), elaborarli in modo personale e ricordarli per lungo tempo (la firma, infatti, denota buone capacità mnemoniche).

La pressione grafica leggera, il tratto sottile ma dotato anche di fermezza e tensione è un tipico esempio del cosiddetto segno "filiforme modificato".
Esso indica che l’Autore non manca di forza ed energia psichica, ma preferisce impegnarla ed esprimerla prevalentemente su piani elevati come quelli intellettuali (della ricerca scientifica), spirituali ed emotivi (nella comprensione dell’altro).
I criteri seguiti nel suo giudizio sono fondamentalmente quelli dell’intuizione in un primo tempo, cui subentra subito la necessità di chiarezza e razionalità.

Dotato di accentuate capacità sintetiche, l’Autore tende a riassumere i concetti appresi per arrivare immediatamente al cuore delle questioni, ma ha poi lo scrupolo di chiarire quanto ha appreso sia a sé stesso che agli altri attraverso dimostrazioni logiche e rigorose.

Nei rapporti con l’altro l’atteggiamento tenuto è riservato e profondamente empatico; lo Scrivente sa comprendere i bisogni di chi gli è vicino grazie alla sua profonda intuizione e risponde con sensibilità alle istanze degli altri, siano essi pazienti, colleghi o familiari.

Nei rapporti con l’ambiente, sa presentarsi in modo adeguato, evitando manifestazioni inopportune o clamorose; preferisce il dialogo pacato e logico allo scontro acceso ma dai contenuti inconsistenti.

Per quanto riguarda il profilo affettivo, la grafia indica un carattere riservato ma molto sensibile.
L’Autore, infatti, dimostra spiccata intuizione e sensibilità per gli stimoli di natura affettiva. Capace di profonda empatia, non permette però che eventuali momenti di amarezza intacchino la nitidezza della sua mente, che resta fondamentalmente acuta e razionale.

La firma del Prof. Luigi Di Bella svela una personalità poliedrica, sensibile e complessa, in grado di penetrare fortemente nella psiche degli altri ed allo stesso tempo di trarne gli aspetti più positivi e significativi.
Un persona in grado di effettuare acute e razionali indagini mediche, mantenendo al contempo una profonda sensibilità umana; una persona capace anche di non fare pesare a chi gli stava intorno queste sue indubbie, notevoli, doti.

Vorrei concludere con le parole di Anatole France, che credo ne riassumano efficacemente l’impronta personale ed umana del Prof. Luigi Di Bella che emerge dalla sua firma:

"Niente è più potente della parola. 
Una catena di alti pensieri e di forti ragioni è un legame che non si rompe.
La parola, come la fionda di David, abbatte i violenti e fa cadere i forti.
E' l’arma invincibile.
Se così non fosse, il mondo apparterrebbe ai bruti armati. 
Chi, invece, li tiene lontani?
Solo, nudo ed inerme, il pensiero".


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Biografia

Nato a Linguaglossa (Ct) il 17 luglio 1912, ultimo di tredici figli, conseguì la maturità scientfica a Messina e successivamente si laureò il 14/7/1936 in Medicina e Chirurgia con 110/110 e lode all’Università di Bari. Nello stesso anno si trasferì a Parma al seguito del prof Tullio, si abilitò all'esercizio della professione medica e divenne aiuto incaricato nell’istituto di Fisiologia umana, incarico che mantenne per tre anni. 
Nel luglio 1939 superò il Concorso Nazionale per assistenti divenendo assistente universitario ordinario. 
Il 3 settembre 1939 sposò Francesca Costa (scomparsa il 13.3.1993 e sepolta nel cimitero del Villaggio Pace di Messina), 
Dal 1943 esercitò l’incarico di insegnamento nel Corso di Fisiologia Generale per Scienze Naturali, Scienze Biologiche e Farmacia presso l’università di Modena. 
Nel 1948 conseguì la libera docenza in Fisiologia Umana e, sempre lo stesso anno, in Chimica Biologica. Gli vennero riconosciute le maturità scientifica e didattica per la Cattedra di Fisiologia Umana e per quella di Fisiologia Generale. Fu quindi incaricato dell’insegnamento di Fisiologia I nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Modena. 
Dal 1984 al 2003 ha svolto la sua attività di ricerca nel laboratorio di proprietà, presso il quale ha ricevuto i propri pazienti. 
Nel gennaio 1990 venne insignito del "Premio della Bontà" presso la Chiesa di Villanova (Mo), per avere visitato i propri pazienti sempre gratuitamente, 
Le ricerche del Prof Luigi Di Bella iniziarono nel 1963. Una delle prime presentazioni delle sue sperimentazioni è costituita dalla conferenza da lui tenuta presso la Società Medico Chirurgica di Bologna il 6/12/1973, nel corso della quale comunicò la guarigione di sette persone affette da gravi malattie ematologiche. 
Intanto continuavano le sue ricerche nel campo dei tumori e le sue relazioni sui successi dei suoi metodi nel corso di importanti Congressi e Convegni internazionali. 
Occorre però attendere l’inizio del 1995, data della pubblicazione del libro del Dr, Mauro Todisco (Non morirai di questo male - Luigi Di Bella - La storia del medico che ha aperto una nuova linea nella lotta al cancro, Ed. Sestante, febbraio 1995) perché i suoi successi siano portati all'attenzione della pubblica opinione.
Nel mese di luglio del 2003 è venuto a mancare, a Modena.