A trenta giorni dalle elezioni Giuseppe Di Bella, figlio di Luigi, padre di una delle terapie antitumorali più discusse della storia della medicina, lancia un appello alla politica perchè ci ripensi e avvii una nuova fase di sperimentazione.
Sono circa 15 mila in Italia i malati di tumore, secondo le stime fornite da Di Bella, che si curano seguendo il metodo di suo padre, bocciato dal Ministero della Sanità nel 1998 dopo una serie di test, che dettero esito negativo. 'Una sperimentazione piena di anomalie - ribatte il figlio del fisiologo scomparso - che la stessa magistraturaha riconosciuto'.
I pazienti che hanno creduto nella terapia a base di somatostatina, melatonina, vitamina D3, acido retinoico, hanno trovato solo un modo per ottenere gratuitamente i farmaci, non riconosciuti dal servizio sanitario nazionale: la via giudiziaria. Sono andati in tribunale per veder riconosciuto il diritto alla libertà di cura e il giudice ha dato loro ragione.
Una rete di avvocati in Italia segue decine e decine di processi contro le aziende sanitarie. A Bologna dal 1998 lo Studio legale di cui fa parte, tra gli altri, il consigliere comunale di Forza Italia Lorenzo Tomassini, ha seguito oltre un centinaio di cause.
'Abbiamo vinto nel 99% dei casi - afferma Tomassini, che assieme a Luca Labanti porta avanti le controversie - attraverso la chiave giudiziaria è stata reinterpretata la sperimentazione. Dalla politica - aggiunge Tomassini - mi aspetto una risposta che non arriva. Dal ministro Storace abbiamo avuto segnali di apertura, speriamo che la nostra domanda di libertà venga accolta con una nuovasperimentazione, diversa dalla prima'.
Gli avvocati si presentano in tribunale con i risultati relativi a quattro mesi di applicazione delmetodo Di Bella sui pazienti e sulla base delle cartelle cliniche finora hanno ottenuto per quasi tutti i loro assistiti il riconoscimento alla gratuità dei farmaci del cocktail Di Bella.
La battaglia per il riconoscimento della bontà del metodo di cura segue anche un'altra strada, quella della ricerca e della pubblicazione dei dati raccolti, su riviste mediche internazionali attraverso la Società scientifica fondata dopo la morte del professore. Anche all'estero si sta studiando l'effetto sui tumori delle sostanze somministrate da Luigi Di Bella ai suoi pazienti. 'A fine dicembre - ricorda il figlio - alcuni ricercatori di San Diego, negli Stati Uniti, hanno pubblicato una ricerca che dimostra gli effetti antitumorali della vitamina D3. Una scoperta che Di Bella aveva fatto nel 1978 e annunciato nel corso di un congresso mondiale. Se lo diceva lui era un mago o uno sciamano, tutti danno risalto alla notizia. Lo stesso sta accadendo anche per altri principi alla base del metodo, dalla somatostatina alla melatonina'.
Ora Di Bella chiede che si rimetta mano alla sperimentazione, seguendo alla lettera il protocollo e cambiando metodo di reclutamento dei pazienti (nel 1998 furono scelti malati terminali, cui erano stati dati dagli 11 ai tre mesi di vita). La cura Di Bella costa dai 600 ai 3.000 euro al mese. Per una fiala di somatostatina sintetizzata da prendere ogni 25 giorni si pagano circa 1.800 euro. 'I cittadini - conclude Di Bella - dopo aver speso tutti i loro soldi hanno due alternative: morire o accettare la dittatura terapeutica'. C'e' anche la via legale, praticata sempre più di frequente.