Alla fine di maggio si era iniziato a parlare di una seconda sperimentazione della terapia Di Bella, dopo che la prima, fatta nel 1997-98, che ebbe esito negativo, fu attaccata duramente dal professor Luigi Di Bella, scomparso nel luglio del 2003, e dai suoi figli, che ne hanno raccolto l'eredità scientifica e etica, Giuseppe e Adolfo.
In pratica lo scienziato modenese contestava al Ministero, allora retto dal ministro Bindi, il fatto che ai pazienti era stato somministrato anche acetone (usato come conservante dei farmaci e tossico per il fegato) insieme a farmaci scaduti. Tutte modalità accertate dai Nas del nucleo anti sofisticazione.
Giuseppe e Adolfo Di Bella ieri mattina erano a Milano per presentare un congresso sulla efficacia della terapia che si svolgerà sabato al palazzo delle Stelline di corso Magenta a Milano. Sono state ribadite le critiche alla prima sperimentazione e annunciata la presentazione dei dati sulla validità del metodo confermata da oltre duemila voci bibliografiche, oltre alla presentazione di casi trattati con la Mdb pubblicati su riviste scientifiche italiane e straniere. Una biografia dello scienziato modenese opera del figlio Adolfo si annuncia prodiga di inediti interessanti.

Dottor Giuseppe Di Bella, a che punto è la sperimentazione annunciata dal Ministero?
«Mi sono stati chiesti i casi cinici ma senza parlare di un nostro coinvolgimento che, dopo l’esperienza dell’altra volta, esigiamo chiedendo un comune tavolo di lavoro. Comunque abbiamo già consegnato i 250 casi documentati presentati al congresso dello scorso anno».
Cosa chiedete al Ministero?
«Chiediamo di farsi carico dell’onere finanziario e logistico-organizzativo necessario per completare una serie di indagini e aggiornamenti di cartelle di pazienti che, essendo guariti, hanno già da tempo concluso l’iter diagnostico e terapeutico. Vale a dire che lo studio osservazionale sulla efficacia della terapia venga fatto dal Ministero e che il consiglio superiore della Sanità esamini le basi scientifiche con il riscontro in letteratura, già pubblicato su riviste scientifiche. Del resto non si può sperimentare senza il riesame delle basi scientifiche su cui si fonda la terapia di mio padre».
A che punto è la diffusione della malattia in Italia?
«Nel nostro paese muoiono di cancro attualmente circa 300mila persone l’anno. Ma soprattutto va sottolineato che l’età delle persone colpite continua a scendere. Ci sono molti nuovi casi tra i giovani in particolare per quanto riguarda il tumore al seno che colpisce molte giovani trentenni».
Quali le principali cause?
«Le cause sono molteplici. Per esempio l’uso della pillola anticoncezionale. Ma anche cause ambientali di inquinamento e di alimentazione poco sana, di mancanza di attività fisica, di utilizzo di integratori per aumentare la potenza e la crescita di chi fa palestra, di aumento di stress psicofisico».
Paradossalmente ci fa ammalare lo stile di vita offerto dalla moderna civiltà occidentale.
«Sì, infatti le popolazioni meno colpite sono quelle più povere, che lavorano di più materialmente e che mangiano cibi semplici come legumi e cereali».
Alcuni dei farmaci della Mdb, sono oggi oggetto di "scoperta" da parte di altri ricercatori.
«Molti si avvicinano alle basi scientifiche di mio padre senza citarlo e del resto la scientificità del metodo Di Bella è ampiamente documentata. Sull’effetto antitumorale della somatostatina, alla base della terapia, si possono reperire circa 23mila pubblicazioni così come emergono migliaia di conferme anche sugli altri componenti, retinoidi, melatonina. vitamina E, D3 etc».
Informazioni al sito ufficiale: www.metododibella.org.