Si svolge a Bologna (8 e 9 maggio) il primo convegno nazionale della Società italiana di Bioterapia Oncologica Razionale-Metodo Di Bella (Sibor-Mdb). Sono stati presentati e documentati 250 casi neoplastici che hanno positivamente risposto al Metodo Di Bella. Il Convegno è l’occasione per la presentazione del libro “Il Metodo Di Bella” un trattato che contiene tutte le notizie scientifiche sulla terapia. Abbiamo intervistato Giuseppe Di Bella, figlio del famoso scopritore della somatostatina scomparso recentemente.

Perché un Convegno su Di Bella?

«In questo Congresso per la prima volta, personalità eminenti della scienza e dell’oncologia prendono atto della terapia biologica Mdb e del suo razionale basato sull’integrazione di matematica, fisica, biochimica, fisiologia, biologia molecolare e clinica. Dalle banche dati internazionali, emerge ormai evidente il potenziale antitumorale di ogni componente del Mdb».

Cosa differenzia il Metodo Di Bella dalla terapia tradizionale?

«Una terapia citotossica e citolitica non elimina gli agenti causali del tumore, ma agisce sulla cellula neoplastica risultante dalla loro azione. Una percentuale di cellule tumorali sopravvive sempre ai trattamenti chemioterapici e sviluppa la capacità d’adeguarsi ad essi per produrre nuove colonie cellulari resistenti. I tristemente noti effetti collaterali della chemio agiscono alterando le capacità immunitarie. Altro effetto negativo della chemio è il rilevante incremento dei radicali liberi, noto fattore cancerogeno, e la capacità ascrivibile a molti chemioterapici, d’indurre mutazioni cellulari che portano a neoplasie».

In che modo il Mdb aggira l’ostacolo?

«Una terapia razionale e causale va pertanto orientata al ripristino dell’equilibrio fisiobiologico e all’eliminazione dei fattori causali individuati. In quest’ottica il Mdb risponde ai requisiti di salvaguardare il terreno biologico, potenziare l’immunità naturale ed esercitare un’attività antiproliferativa che inibisce la crescita del tumore attraverso l’inibizione dei fattori di crescita».

Il Mdb oltre ad attaccare il tumore, in qualche modo aiuta i tessuti sani?

«L’azione di ripristino dell’equilibrio fisiobiologico si ottiene attraverso l’impiego dei retinoidi, vitamina E, C, D3 e melatonina. Questi fattori svolgono un’attività di potenziamento della crescita cellulare ordinata e fisiologica (differenziata) dei tessuti sani in contrapposizione a quelli neoplastici ed esercitano attività antiossidante, antiradicali liberi, prodifferenziante (riconvertono alla normalità cellule tumorali o indifferenziate) e proapoptotica (inducono con meccanismi fisiologici, non citotossici, alla morte la cellula neoplastica).
E’ documentato che sul piano scientifico e legale il Prof Di Bella ha la priorità assoluta e incontestabile, con un anticipo di oltre un decennio dell’uso terapeutico antitumorale di Retinoidi, Somatostatina, Melatonina, Vitamina D3, Vitamina E, inibitori della prolattina in un contesto multiterapico definito Mdb. Sul portale ufficiale medico scientifico www.metododibella.org sono inserite oltre un migliaio di pubblicazioni attestanti la scientificità del Mdb e tutti i dati biochimici, farmacologici, chimici e i criteri d’impiego del metodo».

Quella fatta a suo padre è stata una "guerra" politica?

«E’ stato un boicottaggio effettuato da poteri diversi e contigui. Politico, finanziario di mantenimento di una globalizzazione di metodi. Non si poteva ammettere che un ricercatore solo e senza mezzi, riuscisse dove le cattedrali della medicina hanno fallito».

Suo padre non ha ricevuto in vita i riconoscimenti che meritava, chissà se un premio postumo...

«Il non aver assegnato il premio Nobel a Di Bella non squalifica lui, semmai svuota di significati il Premio».

Presenti al Convegno in veste di relatori, illustrissimi rappresentanti del mondo scientifico. Tra gli altri Mario Petrocchi vice presidente nazionale dell’Associazione medici italiani. Paolo Lissoni, direttore del reparto di Radioterapia dell’ospedale san Gerardo di Monza. Roberto Orecchia, responsabile del Centro di radioterapia dell’Istituto oncologico europeo. Giuseppe Maria Pigliucci titolare dell’insegnamento di Patologia Chirurgica e responsabile del servizio di Ipertermia clinica oncologica dell’università Tor Vergata di Roma. Il reparto di Ipertermia di Tor Vergata eroga prestazioni (con Drg ufficiali), a totale carico del Ssn con risultati a dir poco sorprendenti. Pigliucci considera l’ipertermia in associazione con terapie convenzionali, in grado di bloccare la crescita neoplastica e in alcuni casi addirittura capace di far regredire la massa tumorale. Abbiamo chiesto a Pigliucci se l’esperienza maturata con l’ipertermia, lo rende maggiormente disponibile a valutare terapie cosiddette non convenzionali come la Di Bella. «Non va tralasciato nulla che possa essere considerato di qualche utilità. Il Metodo Di Bella si potrebbe rivelare come gli antibiotici che avversati all’inizio ora fanno parte del panorama terapeutico. Naturalmente non si può prescindere dalla ufficialità e dalla sperimentazione effettuata in ambiente ospedaliero dove lo stadio clinico è rigorosamente controllato e monitorato». «La sperimentazione Di Bella è fallita» è stato detto, ma senza voler entrare in polemica con nessuno, dal mondo scientifico internazionale arrivano conferme sull’efficacia della somatostatina e dell’Octreoitide (suo derivato sintetico), nel controllo della crescita tumorale. In alcune regioni poi la terapia Di Bella viene rimborsata dal Ssn. Questo avvalora la tesi che sia efficace. «La partecipazione al Convegno di esponenti della Sanità Pubblica avvalora l’importanza di riprendere la sperimentazione. Diversa letteratura scientifica in tutto il mondo sta perfezionando utilità e limiti della somatostatina (anche nelle sue proprietà antiangiogenetiche) per il controllo delle neoplasie». L’aumento del numero di casi di tumore che si registra ogni anno, unitamente all’incremento dei decessi a causa della patologia tumorale (quasi 300.000 l’anno in Italia), certifica con tragica evidenza l’inadeguatezza degli attuali protocolli che si avvalgono della sola chemioterapia. Speriamo pertanto che dal Convegno emergano dati scientifici incontrovertibili che spingano il mondo scientifico a utilizzare tutte le tecniche a disposizione valutandone serenamente efficacia e tossicità nell’unico interesse universale che è il benessere dei cittadini.