BIELLA - «In questa sala gremita ci sono centinaia di persone che non vogliono farsi prendere in giro». Sandro Delmastro come sempre non lascia spazio a fraintendimenti e sintetizza così la vicenda legata al caso Di Bella.
«Sono testimone che è stato commesso un delitto scientifico per interessi giganteschi. Non voglio entrare nel merito dell'efficacia della terapia anti tumorale poiché non sono medico, ma posso affermare la mancanza di serietà con la quale il passato governo ha affrontato una situazione che a furor di popolo i politici furono obbligati a prendere in mano». Il deputato biellese, intervenuto nelle ultime battute della conferenza, ha quindi puntato l'indice nei confronti di alcuni pregiudizi che hanno condizionato tutto l'operato di una commissione «istituita solo per calmare l'opinione pubblica» e rilevato la falsità delle dichiarazioni di chi giudicava troppo dispendiosa la terapia Di Bella.
A questo proposito è stata evidenziata anche una prima vittoria con la possibilità, per chi è guarito grazie alla terapia Di Bella da almeno 5 anni, di presentare ricorso nei confronti della sanità e ottenere i rimborsi. Di fronte alla domanda della platea sul mancato intervento dell'attuale maggioranza e ad alcune dichiarazioni di un sottosegretario di An, a difesa - dell'avvenuta sperimentazione, Sandro Delmastro ha promesso: «Mi impegno a verificare ed intervenire».
Nel corso della serata la Life ha consegnato a Giuseppe Di Bella le seimila firme raccolte nei giorni scorsi per creare una commissione d'inchiesta sulla sperimentazione e dare la possibilità di scelta al malato.