Utilizzo:
Fa parte del modulo variabile. L’eritropoietina o il Filgastrim, somministrati preferibilmente sottocute o in vena, in dosaggi che oscillano tra 1.000 e 10.000 unità in base all’entità dello stato anemico, possono essere associati a folati e nell’eventualità di una riduzione del tasso sideremico al di sotto dei limiti fisiologici, a terapia marziale.


Caratteristiche Farmacologiche: 
Alcune glicoproteine a basso peso molecolare agiscono sulla produzione di leucociti ed eritrociti, consentendo il superamento di fasi critiche della patologia neoplastica ed effetti collaterali indotti da farmaci. Nelle situazioni in cui il paziente neoplastico, in progressione dopo ripetuti cicli chemioterapici, si rivolga al MDB è spesso indicato l’impiego della eritropoietina o del filgrastim. I fattori di crescita stimolanti la produzione di granulociti (C-CSF) consentono un incremento della leucopoiesi e in particolare della granulocitopoiesi con evidenti riflessi positivi sulla omeostasi immunitaria. Consentono anche, in certe situazioni di anemia e/o leucopenia, di mantenere inalterato il dosaggio delle quantità minimali di chemioterapici inseriti nel MDB in funzione proapoptotica e non citotossica come nella chemioterapia. Il Prof Di Bella infatti, in situazioni di depressioni midollari con eritro-leucopenia, consigliava, quando possibile, di non sospendere il chemioterapico per mantenere l’induzione apoptotica, ma di associare i fattori di crescita midollari, incrementando il dosaggio di melatonina per la sua azione sinergica sulle eritro-granulocito-trombocitopoiesi.
 

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