TITOLO
Risposta obiettiva completa a terapia biologica di carcinoma plurifocale della mammella

Autore
Dr. Giuseppe Di Bella

Ente o istituzione di appartenenza
Fondazione Di Bella

Indirizzo per corrispondenza
e-mail posta@giuseppedibella.it
Telefono 051 239662 ;- 051 230369 ; - Fax 051 2961238
Indirizzo postale Via Marconi N°51 CAP 40122 Bologna - Italia

Parole chiave: carcinoma mammella; induzione di remissione; terapia biologica; breast carcinoma; remission induction; biological therapy; 2

ABSTRACT
In una donna con carcinoma della mammella, la cura biologica del Prof. L. Di Bella (MDB) in sette mesi ha prodotto una risposta obiettiva parziale del 50%, e totale in 14 mesi, estesa alle adenopatie ascellari bilaterali, senza tossicità.
Il MDB prevede molecole antiproliferative, come somatostatina, inibitori prolattinici ed estrogenici insieme a molecole differenzianti e apoptotiche come MLT, Retinoidi, Vitamina E, D3, Vita C, Calcio, Aminozuccheri, associate a dosi minime di chemioterapici.
Gli esami ematochimici non hanno evidenziato danni, ma una progressiva riduzione della Prolattina, Estradiolo, IGF1, e il mantenimento di bassi livelli di GH.
Il risultato obiettivo, in assenza di tossicità, di questo caso evidenzia l’efficacia di questa terapia ed è conforme ai positivi risultati già pubblicati sull’uso del MDB nei LNH a basso grado e carcinomi polmonari al 3° e 4° stadio.
Il MDB, senza necessità di ricovero o day hospital, in assenza di tossicità, e senza ridurre minimamente l’attività lavorativa, ha evitato il trauma chirurgico e i rilevanti effetti collaterali di chemio e radioterapia.
L’applicazione precoce del MDB come terapia di prima linea, in un organismo non debilitato dagli effetti tossici mutageni e immunodepressivi della chemio– radioterapia, ha grandemente facilitato il risultato.
Riteniamo utile segnalare il caso per invitare ad un maggiore interesse, studio e approfondimento sulle possibilità aperte in oncologia dalla terapia biologica e recettoriale MDB
INTRODUZIONE
 
Si presenta un caso di remissione completa (RC) con terapia biologica (MDB) di un carcinoma mammario multifocale in una donna, con 3 localizzazioni nella mammella SN, sia duttali che lobulari infiltranti, con alterazioni microfibrocistiche bilaterali, evidente linfoadenopatia ascellare reattiva bilaterale, e 2 piccole lesioni cerebrali, rilevate alla TAC con contrasto, di sospetta, ma non certa, natura metastatica.
Sono riportati i componenti della terapia biologica MDB (Metodo Di Bella) effettuata, gli esami istologici ed ematochimici, oltre a quelli strumentali, prima e dopo il trattamento MDB.
Si descrive in estrema sintesi il razionale del MDB, documentandone le basi scientifiche.
CASO CLINICO

Paziente di 51 anni, Kg 62 – 2 figli, menarca a 11 anni, mestruazioni regolari, non mastodinia, aspetto capezzoli normale, dotti dilatati, secrezione assente – Per 6 anni pillola anticoncezionale estro–progestinica. Primi sintomi gennaio 06.
Diagnosi e terapia formulata dal “Centro Diagnostico Terapeutico per la mammella” - Istituto di Oncologia dell’Università di Ferrara – Italia, di cui si riporta il referto, basato su mammografia ed ecografie, riscontro istopatologico ed esame obiettivo: ““…Mastopatia microcistica macrocistica con alcune aree macrocistiche ed ectasia duttale, discreta componente adiposa prevalentemente preghiandolare Linfoadenopatia ascellare più pronunciata a SN senza evidente disorganizzazione architetturale.””
Sede : quadrante supero-interno SN
distanza dalla cute: 3,6 mm,
distanza dal capezzolo: 22 mm
contorni sfumati
ecogenicità bassa
strato adiposo sottocutaneo ridotto
età della comparsa del tumore: 51
distanza dalla fascia: 1,0 dimensioni (della maggiore delle 3 neoplasie) mm 13,8 x 15,7 x 11
margini della neoplasia finemente frastagliati
ecogenicità cutanea
normale strato adiposo retro ridotto

Processi proliferativi:
1) sul raggio delle ore 9 della mammella SN di mm 10 x 11x 9,7 a 3,6 mm dalla cute e a 2,6 mm dalla fascia, a 30 mm dal capezzolo
2) dal raggio delle ore 11 alle 11,30 di mm 13,6 x 11 x 15,7 del quadrante supero-interno della mammella SN
3) della linea emitelica superiore SN di mm 5,5 x 4,4 x 4,4

16/02/2006 - Viene eseguita agobiopsia delle lesioni 1) e 2), inviata per esame al Dipartimento di Patologia e Oncologia dell’Università di Ferrara, che formula la seguente diagnosi istopatologica :
1) “Carcinoma duttale infiltrante, coesiste propagazione pagetoide da carcinoma globulare in situ ai dotti”.
2) “Carcinoma duttale e lobulare infiltrante; coesiste carcinoma lobulare in situ”. Sei frustoli delle biopsie percutanee mammarie (Core Biopsy) sono stati inviati, per consulenza, anche all’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Bologna – Ospedale Bellaria, cha ha così refertato : “Carcinoma duttale invasivo di grado 2°, associato a carcinoma in situ, probabilmente globulare (B5). mn ”
 
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Ulteriori esami strumentali:
09/02/2006 RX (mammografia) 
 
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15|02|2006 Ecografia mammella 
 
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Conclusioni diagnostiche dell’Università di Ferrara:”Neoplasia mammaria SN (carcinoma duttale e globulare infiltrante), alterazioni cerebrali di non univoca interpretazione ”.
Terapia proposta: Mastectomia totale con svuotamento linfonodale ascellare seguita da radio-chemioterapia.
Alla fine della relazione clinica rilasciata alla paziente il 14/03/2006 a conclusione dell’iter diagnostico, si evidenzia e sottolinea: ”Si consiglia vivamente di non procrastinare l’intervento “
22/3/2006 — La Paziente, rifiutando l’intervento, inizia l’applicazione della terapia biologica del Prof. Luigi Di Bella (MDB)

Esami strumentali eseguiti durante il periodo di trattamento MDB
18/10/2006 - Dopo circa 7 mesi di cura MDB, l’ecografia evidenzia la scomparsa delle adenopatie ascellari bilaterali, di due delle 3 lesioni neoplastiche, e la riduzione a 9 mm della localizzazione tumorale residua.
Referto:“strutture ghiandolari disomogenee con piccole aree cistiche sparse e dotti ectasici nelle regioni areolari.
Nel settore supero interno di Sn, ad ore 11, area ipoecogena a contorni irregolari con asse maggiore di 9 mm.
Non altri elementi di sospetto, con l’eccezione di piccola zona di disordine architettonico nel settore inferomediale sn. Non adenopatie ascellari, sovraclaveari e, per quanto giudicabile, mammarie interne”.
14/12/2006 – Dopo 2 mesi, e a nove mesi dall’inizio del MDB, l’ecografia documenta ulteriore riduzione “” l’attuale indagine confrontata con la precedente del 7 febbraio 2006 dimostra che la formazione espansiva con caratteri infiltrativi già segnalata a carico della mammella sn alle ore 11,30 si è ridotta di dimensioni e attualmente misura circa 6 mm.
A dx non immagini patologiche. Si consigliano controlli eco-mammografici in considerazione della relativa densità della componente ghiandolare. “”
05/04/2007 - Ecografia : “” non alterazioni strutturali a carico della mammella dx.
A Sn al quadrante supero interno, in prossimità del piano sagittale mediano, tuttora riconoscibile l’area ipoecogena a margini sfumati gia indagata con agoaspirato, con attenuazione del fascio ultrasonoro delle dimensioni di 5,8 x 3,8 x 5,1 mm. Tale formazione dista col suo margine più superficiale ad un centimetro dal piano cutaneo e a circa 3 mm dalla fascia muscolare.
Non linfoadenopatie sospette in regione ascellare e sovraclaveare .“”
28/08/2007 - RM bilaterale con e senza mezzo di contrasto: “” Nelle sequenza T2 pesate nel contesto di entrambi i corpi ghiandolari, si riconoscono alcune minute formazioni cistiche.
Dopo somministrazione di mezzo di contrasto, non si evidenziano aree con enhancement sospetto bilateralmente. In particolare non formazioni espansive in corrispondenza dell’area ipoecogena con sbarramento acustico posteriore precedentemente descritto all’indagine ecografica ”” 18/09/2007 - Scintigrafia ossea e articolare totale corporea: negativa
 
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20/09/2007 - RX torace: negativo
20/09/2007 - Ecografia addominale completa : negativa  
12/10/2007 –La PET ha confermato l’assenza di lesioni neoplastiche :- “La Tomoscintigrafia Globale corporea (PET ) con 18 F-FDG non ha dimostrato la presenza di aree di patologico accumulo del radiofarmaco da riferire a lesioni ad elevata attività metabolica ”
 
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22/10/2007 – Anche l’ecografia e RX mammografico, negative, confermano la remissione : “” seni ricchi di tessuto ghiandolare con dotti galattofori in evidenza ed alcuni galattoceli periareolari senza immagini nodulari, micro-calçificazioni sospette o segni infiltrativi.
Un controllo ecografico ha rilevato nel seno ds la presenza di alcune cisti del massimo diametro di 5.6 mm. Non formazioni nodulari solide “”
 
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03/03/2008 –L’esame ecografico delle mammelle evidenzia la scomparsa di lesioni neoplastiche, e la stabilità del risultato ““.: seni ricchi di tessuto ghiandolare con dotti galattofori in evidenza ed anche galattoceli periareolari prevalenti a sinistra. Sono presenti cisti sparse in tutti i quadranti con massimo diametro di 8 mm ma non immagini nodulari solide o segni infitrativi. Si consiglia controllo dopo circa 6 mesi.””


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RISULTATI LA TERAPIA E IL DECORSO CLINICO.

La paziente, dopo aver rifiutato la mastectomia totale seguita da chemio e radioterapia propostale dal Centro Diagnostico Terapeutico per la Mammella - Istituto di Oncologia dell’Università di Ferrara (Italia), ha chiesto di essere curata con il Metodo Di Bella, che prevede l’impiego sinergico di molecole ad azione differenziante, citostatica, apoptotica, antiproliferativa, con incremento dell’attività immunitaria e in aggiunta, con finalità apoptotici, dosaggi minimi ( non citotossici, citolitici e pertanto non mutageni ) di Idrossiurea. Essa è stata impiegata in sostituzione dei 50 – 100 milligrammi di ciclofosfamide generalmente impiegati nel MDB per le lesioni cerebrali di sospetta natura ripetitiva neoplastica in considerazione della sua capacità di superare la barriera ematoencefalica.
La somministrazione continuativa per circa 10 mesi di 1000 milligrammi di idrossiurea, insieme a tutti i componenti del MDB, per l’azione mieloprotettiva, antidegenerativa e trofica su parenchimi e tessuti soprattutto della MLT e degli alti dosaggi di Vitamina E, Retinoidi, vitamine C e D3, non ha causato alcuna tossicità midollare, epatorenale, metabolica, cardiocircolatoria, neurologica, né depressione immunitaria.
Non ha provocato alcuna alterazione della crasi ematica e della dinamica midollare.
La paziente ha condotto a domicilio la terapia con una qualità di vita che ha consentito di svolgere pienamente un’intensa e impegnativa attività imprenditoriale.

Principi Attivi [ componenti della terapia prescritta (MDB)] :
1) Somatostatina (14 aminoacidi) iniettata sottocute di notte nell’arco di 10 ore mediante un temporizzatore per la breve emivita (circa 3 minuti) in coincidenza del picco notturno di increzione del GH
2) Octreotide, analogo della somatostatina (otto aminoacidi) in formulazione ritardo da 30 mg intramuscolo ogni 25 giorni, per una completa saturazione, sia recettoriale che temporale, con identiche finalità antiproliferative e proapoptotiche della somatostatina a 14 aminoacidi .
3) Bromocriptina da 2,5 mg 1\2 cpr mattino e sera per l’inibizione della prolattina, potente e ubiquitario ormone mitogeno.
4) Cabergolina 1\2 compressa 2 volte la settimana, potenziatore dell’attività della bromocriptina con emivita nettamente maggiore.
5) soluzione vitaminica, secondo la formulazione del prof. Di Bella:
Beta carotene…………………… gr 2
Axeroftolo palmitato … …………gr 1
Ac trans retinoico ( ATRA)…… gr 1
Alfatocoferile acetato ………… gr 1000
Un cucchiaio medio (100 mg x Kg di peso corporeo), almeno 15’ prima del pasto 3 volte al di’
6) Diidrotachisterolo (Vit D3 di sintesi): 10 gocce nello stesso cucchiaio assieme al composto vitaminico per ogni somministrazione ( 30 gocce al dì)
7) Melatonina chimicamente complessata con adenosina (mediante un legame di idrogeno) e glicina, secondo la formulazione del Prof Di Bella: Melatonina 12%, Adenosina 51%, Glicina 37%
8) Inibitore delle aromatasi una compressa al giorno
9) Idrossiurea -1000 mg per circa 10 mesi
10) Calcio 1 gr 2 volte al dì con l’acido ascorbico
11) Ac ascorbico2 gr, insieme al calcio in un bicchiere d’acqua x 2 volte al dì durante il pasto
12) Glucosamina solfato + Galattosamina solfato 500 mg x 3 volte al dì

La terapia biologica neuro-immuno-endocrina del Prof. Luigi Di Bella (MDB) ha lentamente e progressivamente ottenuto una risposta obiettiva completa, in assenza di tossicità, attraverso un meccanismo d’azione recettoriale, differenziante, apoptotico e antiproliferativo, con criteri, finalità e meccanismi d’azione totalmente difformi dalle consuete terapie citotossiche e citolitiche, dimostrando di potersi sostituire all’intervento chirurgico, e alla radioterapia e/o chemioterapia che comunque non si sostituiscono alla chirurgia, ma eventualmente la precedono e/o la seguono.
In questo caso, a causa della multifocalità neoplastica (con adenopatie ascellari bilaterali) era stata programmata e sollecitata da un istituto oncologico universitario una soluzione chirurgica radicale mediante mastectomia totale con svuotamento linfonodale ascellare seguita da chemio–radio, che la paziente ha rifiutato.
La risposta obiettiva al MDB (Metodo Di Bella) si è estesa alla risoluzione delle linfoadenopatie ascellari e lesioni endocraniche di dubbia natura secondaria, che non sono state più riscontrate.

DISCUSSIONE RAZIONALE DELLA TERAPIA

La perdita di differenziazione e la proliferazione, anche se in misura diversa, sono denominatori comuni a tutte le neoplasie. L’espressione recettoriale ubiquitaria della Prolattina [9,23] e del GH [32,14] rappresenta una delle conferme del ruolo mitogeno diretto e generalizzato di queste molecole.
La proliferazione cellulare è strettamente dipendente dalla Prolattina, dal GH, massimo fattore di crescita, e da molecole mitogene GH dipendenti, da esso positivamente regolate, come EGF, FGF, HGF, IGF1-2, NGF, PDGF, VEGF, TGF, oltre che da fattori di crescita prodotti dall’apparato gastrointestinale, come VIP, CCK, PG. Sia la proliferazione cellulare fisiologica che neoplastica, avvengono per mezzo di queste stesse molecole, che la cellula neoplastica utilizza in misura esponenziale rispetto a quella sana. Antidoti biologici del GH, come Somatostatina e analoghi, non riducono solo l’espressione e la trascrizione di fattori di crescita altamente mitogeni, come IGF1-2 [12,50,53], EGF [22], FGF [42], ma estendono la loro regolazione negativa ai rispettivi recettori con evidenti riflessi antiproliferativi, e antiangiogenici [56,43].
E’noto come l’asse GH-IGF1 abbia una determinate influenza sullo sviluppo biologico neoplastico. Gli IGFR rispondono mitogenicamente a IGF. L’effetto 13 soppressivo della SST e analoghi, sui livelli sierici di IGF1, è sia diretto, attraverso l’inibizione del gene di IGF, che indiretto, mediante la soppressione del GH e pertanto della sua induzione epatica di IGF1. Momenti essenziali dell’angiogenesi, passaggio essenziale della progressione neoplastica, come la cascata dei monociti, l’interleukina 8, oltre al concorso di fattori di crescita (il cui sinergismo è essenziale per l’angiogenesi stessa), come il VEGF, TGF, IGF1, FGF, HGF, PDGF, sono negativamente regolati da Somatostatina e analoghi [2,5,12,18,26,59,60,62,63].
L’inibizione dell’angiogenesi indotta dalla SST è sinergicamente potenziata da MLT [33,15,16], Retinoidi [40,28,36], vitamina D3 [29,39], Vitamina E [55,57,45], Vitamina C [3], inibitori prolattinici [59], componenti della matrice extracellulare [34,47] .
Ugualmente l’effetto citostatico, antiproliferativo, antimetastatico della Somatostatina è efficacemente sinergizzato dagli altri componenti del MDB: Retinoidi [20,61,48,46] MLT [7,31,41,35,13] Vit D3 [25,6,11] Cabergolina e Bromocriptina ( inibitori prolattinici) [19,9,33,30,38] Glucosamina solfato, Galattosamina solfato, componenti della matrice extracellulare [51,8] Vit E [58,24,37,45,55] Vit C [21,44,10]  
È stato dimostrato [32] il rapporto causale tra espressione recettoriale del GH e induzione e progressione tumorale, rilevando istochimicamente concentrazioni di GHR nettamente superiori nei tessuti tumorali, rispetto ai fisiologici, evidenziando il potente ruolo mitogeno del GH con indice proliferativo dose dipendente. Esso è sia diretto, recettoriale, che indiretto, attraverso l’induzione dell’espressione epatica di IGF1, GH dipendente.
L’asse GH-IGF1 ha un ruolo determinante sul comportamento biologico di molte neoplasie. In un’elevatissima, subtotale percentuale di varietà di cellule neoplastiche sono stati individuati recettori IGF1 che rispondono mitogenicamente al ligando.
La Somatostatina esercita l’attività antiblastica sia direttamente, attraverso l’inibizione dell’espressione del gene IGF1, che indirettamente, mediante la soppressione del GH, da cui dipende l’increzione di IGF1 [50,53,54]. Ampiamente documentata è anche l’attività inibitoria della SST su un altro potente fattore di crescita mitogeno, EGF, attraverso molteplici meccanismi:
- inibizione dose dipendente della fosforilazione tirosinica indotta dall’attivazione di EGFR da parte di EGF [43];
- riduzione di EGFR nelle cellule tumorali [56];
- riduzione dell’espressione di EGF [22];
- abbattimento della concentrazione plasmatica di EGF [12].

Mitogeni prodotti dall’apparato gastrointestinale, come VIP, CCK, PG, sono potentemente inibiti dalla somatostatina e/o octreotide [27].  È stato dimostrato che i tumori al seno esprimono SSTR1, SSTR2, SSTR3, meno frequentemente SSTR5 [1,52], che almeno nel 50% dei casi sono scintigraficamente visibili, mentre in oltre la metà delle scintigrafie negative, indagini istochimiche hanno rilevato la presenza di STTR. Pertanto la presenza di STTR [1,4,49,17], e di recettori neuroendocrini in una rilevante percentuale di questi carcinomi, costituisce un’ulteriore indicazione razionale all’impiego della SST, peraltro già ampiamente giustificata dalla citata regolazione negativa della SST sul GH, gli oncogeni GH– correlati, e l’angiogenesi. Queste azioni della somatostatina e/o octreotide vedono potenziata la loro efficacia attraverso un meccanismo sinergico fattoriale con gli altri componenti del MDB.
La letteratura ha pertanto confermato i meccanismi d’azione antineoplastici differenzianti e antiproliferativi, antiangiogenetici e antimetastatici di tutti i componenti del MDB.
In questo caso gli esami ematochimici non hanno evidenziato danni, ma una progressiva riduzione della Prolattina, Estradiolo, IGF1 e il mantenimento di bassi livelli di GH.
Il risultato obiettivo, in assenza di tossicità, mediante la riduzione progressiva, fino alla scomparsa, delle 3 lesioni neoplastiche iniziali, delle adenopatie ascellari, delle sospette lesioni cerebrali, insieme al blocco di ogni disseminazione metastatica, evidenzia l’efficacia di questa terapia ed è conforme ai positivi risultati già pubblicati sull’uso del MDB nei LNH a basso grado e carcinomi polmonari al 3° e 4° stadio.
Il MDB, senza necessità di ricovero ospedaliero e neppure di day hospital, in assenza di tossicità e senza ridurre minimamente l’attività lavorativa, ha evitato il trauma chirurgico, e i rilevanti effetti collaterali di chemio e radioterapia.  
L’applicazione precoce e come terapia di prima linea del MDB pertanto, in un organismo non debilitato dagli effetti tossici, mutageni e immunodepressivi della chemio-radioterapia, ha grandemente facilitato il risultato. Riteniamo utile segnalare il caso per invitare ad un maggiore interesse, studio e approfondimento sulle possibilità aperte in oncologia dalla terapia immunoneuroendocrina, biologica e recettoriale MDB.


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